Nella seconda estate delle limitazioni imposte a causa della pandemia, i Concerti di mezzanotte hanno fatto registrare una buona risposta di pubblico.
Secondo il maestro Raffaele Bellafronte, direttore artistico dell’evento, che si è svolto da 2 al 12 agosto nei Giargini napoletani di Palazzo d’Avalos, “grande è stata la soddisfazione” non solo della direzione artistica, ma anche “della Scuola civica musicale, del Teatro Rossetti e dell’assessorato alla Cultura per aver assistito ogni notte a una performance diversa ma sempre affascinante, sottolineata daggli applausi del pubblico presente. Proficua è stata anche la collaborazione con Chieti Classica”.
La rassegna è incentrata su un programma vario, allestito “puntando alla grande varietà dei linguaggi musicali spiegati di volta in volta: la musica classica, il jazz, il cantautorato colto, la world music, il soul e rythm and blues”.
Bellafronte nutre “la ferrea convinzione che la frequentazione della ‘grande’ musica sia non solo un elemento di straordinaria comunicazione fra persone di culture differenti ma anche un modo per far crescere e sviluppare una sensibilità e una attenzione maggiore verso l’altro e verso l’ambiente in cui si vive; argomenti oggi più che mai di grande attualità”.
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