Un film, un libro, dei poster e una performance musicale. Si conclude con tante espressioni artistiche la residenza di Roberto Fassone per l’edizione 2021 di GuilmiArtProject. L’artista che ha vissuto venti giorni nel borgo del Vastese, con la sua collaboratrice Carolina Cappelli, si è confrontato con il territorio e i suoi abitanti e, insieme agli ideatori e curatori del GAP, Lucia Giardino e Federico Bacci, ha intrapreso il percorso che l’ha portato a realizzare un breve film – di poco meno di dieci minuti – dal titolo “La grande catena dell’essere”. I protagonisti sono stati ripresi, in originali luoghi del territorio, mentre “immaginavano” di essere qualcosa. Ed è proprio questa la chiave di lettura data da Fassone al suo lavoro per immagini e al resto della sua produzione in residenza.
“Questo film è sulla possibilità che abbiamo tutti di viaggiare stando fermi, di immaginare le cose senza muoversi. Per me l’immaginazione è sempre stata una risorsa fondamentale per immaginare cose che adesso non esistono. Ci sono limiti all’immaginazione ma bisogna sfidarli e vedere cose che non esistono”, ha raccontato al termine di una serata impreziosita da una sua originale performance artistica. Nella piazzetta di Guilmi ormai divenuta la “casa” delle attiivtà di GAP, ha tenuto un concerto in playback, interpretando una scaletta di brani a cui è legato.
Di GAP 2021 restano anche dei poster, stampati con la preziosa collaborazione di Luca Bruno, artista e grafico di Roccaspinalveti. Impossibile non citare quello che racconta una misteriosa tappa dei Black Sabbath a Guilmi nel 1971.
Anche quest’anno GAP ha vinto la sua sfida. L’evento conclusivo di venerdì 13 agosto ha visto la partecipazione di tanti paesani e una serie di artisti e appassionati arrivati un po’ da tutta la regione. GAP, cresciuto nel corso degli anni, tiene alta su Guilmi la bandiera della cultura e dell’arte e si diffonde in tutta Italia e in Europa grazie ai progetti a cui Giardino e Bacci, con gli artisti che sono passati da queste parti, prendono parte. Ed emerge, attraverso la redazione di un manifesto dell’arte nei piccoli centri, a cui il GAP ha contribuito, l’idea di “cercare nuovi coloni. I piccoli centri hanno bisogno di nuovi coloni che si stabiliscano nei paesi contribuendo al welfare, non solo sociale ma anche e soprattutto culturale”, spiega Lucia Giardino. “Vorremmo che nei piccoli borghi ci fosse molto colonialismo culturale”. Un concetto che va inteso in accezione assolutamente positiva e propositiva. “Si fa tanta attenzione quando si lavora nei piccoli paesi a non essere colonialisti, a non imporre un modo di lavoro. Ma noi pensiamo che la cultura debba colonizzare, a partire dalle scuole, dalla vita quotidiana”.
GuilmiArtProjetc (GAP) – È un programma di residenza artistica e di formazione ai linguaggi dell’arte contemporanea nel comune di Guilmi che si prefigge di implementare la sensibilità verso l’arte contemporanea in zone periferiche e rurali; offrire ad artisti il luogo e gli strumenti per la sperimentazione e il rischio e promuovere localmente, in Italia e all’estero il loro lavoro. Dal 2007 Federico Bacci e Lucia Giardino invitano artisti nella propria casa in centro storico, al fine di una produzione in dialogo con la comunità, presentata in una festa corale intorno alla metà di agosto. Le attività di GAP includono azioni aprogettuali, laboratori esperienziali e formati di didattica dell’arte tra cui la Nuova Didattica Popolare, tenuta dal critico/pedagogo Pietro Gaglianò dal 2013 al 2017. In residenza nelle precedenti edizioni: Marco Mazzoni, Alessandro Carboni, Nicola Toffolini, Emanuela Ascari, DEM, Fabrizio Prevedello, Juan Pablo Macías, Elena Mazzi, Cosimo Veneziano, Daniele di Girolamo, Manrico Pacenti. Nel 2019 GAP inaugura il formato di self directed residency per artisti internazionali Le chiavi di casa. Tramite partecipazioni a convegni, mostre, pubblicazioni, GAP alimenta il confronto sulle residenze d’artista in Italia e all’estero. GAP è parte del network Art in Residence e tra i soci fondatori di STARE APS ETS.