Si parte dalla valorizzazione dei prodotti locali per arrivare al ruolo di Vasto, che deve avere la presidenza della provincia. Sono l’inizio e la fine del percorso che Angelo Pollutri, candidato consigliere comunale nella lista civica La Buona Stagione, traccia per la città da qui ai prossimi cinque anni.
Turismo, pesca e agricoltura – “Bisogna partire dalla valorizzazione del territorio tramite agricoltura e pesca per scrivere una pagina nuova di turismo”, afferma l’esponente della coalizione guidata da Alessandra Notaro. “A ciò vanno uniti il decoro, gli sfalci e la manutenzione per raggiungere una serie di obiettivi: territorio più sicuro, più accogliente e valorizzazione dell’enogastronomia”.
Il brodetto, per eccellenza il piatto della tradizione vastese, è un connubio di ingredienti. Innanzitutto il pesce, ma anche i prodotti della terra. “Va avviata – spiega Angelo Pollutri – la filiera del pomodoro, che caratterizza la nostra cucina tipica e su di esso si può fare una De.C.O., ossia una Denominazione comunale di origine, per la quale il Comune non dovrà investire grandi cifre, né affrontare procedure complesse come per le altre certificazioni di tipicità. Creare una filiera vuol dire anche rivitalizzare tanti terreni abbandonati. La valorizzazione della gastronomia e del decoro del territorio si lega allo sviluppo del turismo rurale, ambientale, all’aria aperta e biologico. Senza dimenticare la viticoltura locale: pensiamo ai successi dei viticoltori vastesi al Vinitaly. Vasto è un parterre di talenti, dallo sport alla musica, dal cinema alla letteratura. Proprio questi talenti possono essere i testimonial del prodotto locale. L’altra questione è ampliare la gamma della ricettività turistica: non basta riempire il centro storico di b&b, ma le strutture vanno distribuite su tutto il territorio”.
Vasto Marina – “Ho in mente un piano speciale per Vasto Marina che prevede una serie di interventi ogni anno, un programma di piantumazioni e asfalto, l’uniformità dell’arredo urbano, quasi come fosse un comune a sé stante, da liberare dagli obbrobri. I simboli di Vasto sono il Monumento alla Bagnante, il pontile, Palazzo d’Avalos e il Castello Caldoresco. Quest’ultimo deve diventare pubblico e ospitare un museo. Tutte azioni che servono a rilanciare un turismo da rigenerare anche attraverso un piano del marketing da attuare per 365 giorni l’anno”.
Filiera della pesca – “A Francesco Menna cinque anni fa suggerii di mettere insieme, in un unico assessorato, turismo, agricoltura e pesca. La piccola pesca va incoraggiata costituendo una filiera e creando un marchio della marineria locale. Per l’agricoltura è fondamentale il recupero del Cotir puntando sulle colture idroponiche. Nei prossimi anni arriveranno soldi a iosa, altro che piccoli asfalti. Vasto Marina deve diventare un boulevard, un progetto che sia anche presuntuoso in senso buono. Insomma, affrontare il futuro non più a testa bassa, con la tristezza dovuta all’incertezza delle risorse, nella consapevolezza che non tutto è colpa del Covid. Vasto Marina oggi è una sposa disadorna che si presenta male all’altare. Dobbiamo puntare su programmazione e competenza”.
Punta Aderci – “Innanzitutto – spiega Angelo Pollutri – serve il coraggio di affrontare il problema cinghiali. Chi gestisce la Riserva di Punta Aderci deve fare delle proposte per arrivare a un pacchetto di soluzioni. Abbiamo due tipologie di turismo: quello ambientale di Punta Penna, per cui il Comune spende molti soldi, e quello commerciale di Vasto Marina, per il quale, non si sa perché, non c’è mai un centesimo. Dobbiamo dire no a un turismo a compartimenti stagni, perché è proprio questo settore la nostra materia di sviluppo. Basta fare un conto approssimativo per capire che in città questo comparto conta circa 1200 addetti. A San Salvo ci sono la Pilkington e la Denso, mentre a Vasto la vera fabbrica è il turismo. Ma è fondamentale formare il personale. Possibile che non abbiamo ancora sentito l’esigenza di un istituto superiore per il turismo? Non basta aspettare la fine dei lavori di costruzione della Via verde della Costa dei trabocchi, che è la dimostrazione di quanto sia necessario riportare Vasto al vertice della Provincia; infatti il presidente è di Lanciano, perciò nell’area frentana la Via verde è stata completata e colorata, qui invece stiamo ancora aspettando. Ed è una vicenda che si chiuderà solo quando Vasto avrà la presidenza della Provincia, che non ha dai tempi di Pompeo Suriani, per poter finalmente coordinare i turismi. Ad esempio, Vasto e San Salvo devono essere un’unica destinazione turistica, un progetto unico, senza sovrapporre gli eventi: si fa un evento alla volta, ma deve essere un evento. E, soprattutto, ci vuole entusiasmo”.
Le priorità – “I primi tre capisaldi di rilancio del settore saranno questi: un progetto di finanza per realizzare il collegamento pedonale su tapis roulant tra Vasto città e Vasto Marina; il piano straordinario degli interventi per Vasto Marina; il piano straordinario di rilancio dell’agricoltura comprendente la rinascita del Cotir, la filiera del pomodoro e la viticoltura. Tutto questo deve farlo il Consiglio comunale, che non deve restare il Consiglio delle papere mute, com’è successo in questi cinque anni in cui è stato svilito il suo ruolo. Il mio obiettivo non è fare l’assessore, ma fare il consigliere comunale, perché è dal Consiglio che devono nascere le iniziative che indirizzano il lavoro della Giunta e creano il futuro della città”.