Un esposto alla Corte dei conti e alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vasto. Lo annunciano il candidato sindaco del centrodestra, Guido Giangiacomo, e i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, Vincenzo Suriani e Francesco Prospero. “Se sarò eletto sindaco, annullerò in autotutela la proroga concessa dall’amministrazione Menna agli attuali gestori”, annuncia Giangiacomo.
Prospero ripercorre vicende su cui l’opposizione ha già polemizzato ripetutamente nei mesi scorsi. Secondo il rappresentante del partito di Giorgia Meloni, “il servizio pubblico deve essere garantito e questo lo scorso anno non è stato fatto” perché Aqualand nell’estate 2020 è rimasto chiuso per evitare rischi di contagio legati alla pandemia, “invece altri parchi, come l’Onda blu di Tortoreto e l’Aquafan di Riccione hanno riaperto”. Nel mirino del centrodestra finisce la perizia, che il Comune ha affidato al professor Alberto Dello Strologo dell’Università internazionale di Roma, che ha quantificato il valore del patrimonio complessivo aziendale dell’Aqualand, “ma lo ha fatto solo sulla base dei libri contabili del concessionario e, sempre attraverso le scritture contabili ha quantificato l’indennizzo che il subentrante dovrà corrispondere all’attuale concessionario”, pari a un milione 395mila euro[LEGGI]. “Non c’è stata nemmeno una verifica a campione delle voci di bilancio. L’amministrazione comunale ha preso per buoni questi dati senza neanche constatare il palese inadempimento dell’obbligo di realizzare un campo sportivo”. Il futuro della struttura di via Incoronata verrà deciso “con un bando last minute per la gestione trentennale del Parco”.
“La fretta del sindaco Menna – attacca Giangiacomo – che ha aspettato la scadenza della concessione, impone questa soluzione agli ultimi quattro consiglieri rimasti a fare opposizione, noi tre e Laudazi. Se verrò eletto sindaco, sospenderò immediatamente in autotutela questo bando, che restringe il novero dei partecipanti a chi già gestisce parchi. Un bando per i soliti noti”.
Per Suriani, il problema è più ampio: “Negli ultimi sei mesi – dice il capogruppo consiliare di FdI – abbiamo assistito a una escalation della vendita del patrimonio comunale. Ricordiamo che già nel 2019 il bilancio è stato approvato contro il parere dei revisori dei conti. Se questi cespiti patrimoniali messi in vendita dall’amministrazione dovessero rendere di meno, si aggraverebbe la situazione finanziaria del Comune”.
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