Il posto non è nuovo: è già stato un luogo della politica. La sede elettorale è la stessa che fu di Luciano Lapenna nel 2006. In piazza Rossetti, al piano terra dell’edificio ovest degli ex palazzi scolastici, Guido Giangiacomo apre il suo comitato elettorale.
“La scelta non è casuale”, dice il candidato sindaco del centrodestra: “Questo posto rappresenta il cerchio che si chiude dopo quindici anni di amministrazioni di sinistra”.
Era il 2006, anno della prima vittoria di Luciano Lapenna. Allora il centrodestra era diviso tra Giangiacomo, sostenuto da Forza Italia e dalla lista civica Alleanza per Vasto-Pietrocola, e Giuseppe Tagliente, già primo cittadino dal 1993 al 2000, appoggiato da Alleanza nazionale, Udc e due liste civiche. Quattro i candidati sindaci: non solo Lapenna, Tagliente e Giangiacomo, ma anche Giuseppe Forte, attuale vicesindaco. Il primo turno finì così: Lapenna 40,9 per cento, Tagliente 29,2, Forte 20,6, Giangiacomo 9,3. Al ballottaggio Lapenna, col 59,8 per cento, prevalse su Tagliente.
Oggi a destra, di fatto, c’è ancora una sfida Giangiacomo-Tagliente. Il primo sostenuto da Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Udc, il secondo ispiratore della scissione leghista che ha portato la consigliera comunale Alessandra Cappa e il gruppo che la sostiene ad accordarsi con Alessandra Notaro. Se Notaro vincerà le elezioni di ottobre, Cappa sarà vicesindaca.