Sarà un “viaggio tra l’Abruzzo e l’Argentina” quello al centro dell’appuntamento di oggi, venerdì 6 agosto, con “Libri al Chiostro”, rassegna culturale della Pro Loco Città del Vasto. Ospite della serata, Berenice Rossi, che presenterà il libro “Le mie due patrie – Storia e storie dall’Abruzzo all’Argentina”. L’ingresso all’evento, alle 21.30 nel Chiostro dell’ex Curia Vescovile, è gratuito, ma in ottemperanza delle nuove normative in vigore da oggi, sarà necessario presentare documento di riconoscimento e Green Pass.
Nata a San Giovanni Lipioni, Berenice Rossi qualche anno fa si è trasferita per alcuni mesi a Buenos Aires, in Argentina, per entrare in contatto con le numerose comunità abruzzesi sparse nel vastissimo paese sudamericano. In questo importante lavoro di ricerca, l’autrice affronta la ricostruzione della storia dell’emigrazione abruzzese verso l’Argentina nel secondo dopoguerra, soprattutto attraverso le interviste con protagonisti che raccontano la loro esperienza migratoria in momenti differenti. In questi incontri affiorano i temi del “dolore della partenza, del viaggio, l’arrivo, l’integrazione, l’identità negli adulti e nelle nuove generazioni, il rimpatrio e la vita attuale degli immigrati”.
Le riflessioni di Berenice colgono le dinamiche delle numerosi associazioni abruzzesi presenti sul territorio argentino e attraverso le ricostruzioni di tante singole storie, mette assieme un “puzzle dai multiformi colori esistenziali”. Il libro cerca di raccontare l’esperienza migratoria ed i flussi di migranti dalle province di Chieti e Pescara verso Buenos Aires, San Isidro, Ensenada – La Plata, Mar del Plata, Bahia Blanca, Mendoza e Rosario (provincia di Santa Fe) negli anni che vanno dal 1945 al 1960. Costruito con l’apporto d’interviste condotte vis a vis sul campo, il libro rappresenta anche il lavoro di chi a sua volta ha vissuto un’esperienza migrante. Anche Berenice Rossi, infatti, laureata in Storia e Filosofia, Sociologia e Psicologia e docente di Filosofia nel liceo classico statale G. Galilei di Firenze, è figlia di un emigrante (il padre ha lavorato nelle miniere in Germania) ed ha lasciato il suo paese natale da tanti anni.
“Ho sentito l’esigenza personale – spiega l’autrice – di riannodare un filo ideale con le molte amiche partite negli anni Sessanta per le Americhe. Durante il mio dottorato di ricerca ho avuto occasione d’incontrare diversi miei corregionali e a essi ho voluto dare la possibilità di riconsegnare ai loro paesi d’origine e alla regione Abruzzo la loro storia personale, relegata fino a ora nel silenzio della loro memoria“.
Il certosino lavoro di ricerca ha già ricevuto un riconoscimento: nel 2019 all’autrice è andato infatti il premio “La Valigia di cartone” dall’amministrazione comunale di Castel del Monte, che ogni anno conferisce premi a lavori editoriali e audiovisivi incentrati sul tema della migrazione italiana.