I lavoratori delle cooperative sanitarie sul piede di guerra. La Asl Lanciano Vasto Chieti ha comunicato alle cooperative che operano nelle strutture ospedaliere del territorio (servizio in Proroga fino a settembre 2021) che nei prossimi giorni saranno attuate consistenti riduzioni orarie (350 ore/die). Il taglio rischia inevitabilmente di tradursi in esuberi di personale e incertezza sul futuro degli appalti, nonostante la recente proroga affermasse altro, con i relativi problemi economici per i lavoratori e le loro famiglie.
A lanciare l’allarme sono le segreterie di Fp Cgil, Cisl Fp e Uiltucs Uil che hanno avviato un percorso di mobilitazione che partirà con un presidio venerdì 6 agosto (dalle 10 alle 12) davanti alla sede della Direzione generale della Asl2 in via dei Vestini a Chieti.
“Da anni – dicono i segretari territoriali – molti servizi della Asl Lanciano Vasto Chieti, sia all’interno delle strutture ospedaliere che del territorio, vengono concessi mediante gara di appalto a imprese e cooperative, sia per ragioni tecnico contabili, che per sopperire agli impedimenti alle assunzioni che nel corso degli ultimi anni hanno caratterizzato la legislazione nazionale. Questo meccanismo si è rivelato anche opportunità lavorativa, ma ha fatto emergere tante problematiche e criticità dal punto di vista organizzativo e di dumping retributivo. Nell’emergenza Covid-19 (ancora in corso) è stato evidenziato lo straordinario contributo dato dal personale delle cooperative che, unitamente al personale strutturato, ha lavorato con instancabile dedizione e sacrificio, pagando anche un prezzo molto alto in termini di contagi”.
“L’emergenza Covid-19 ha innescato un dibattito pubblico per riflettere sul sistema sanitario nazionale, sui problemi che i tagli indiscriminati hanno messo a nudo nel momento di affrontare la pandemia e sugli ingenti finanziamenti che possono arrivare dall’Europa per riorganizzare la sanità pubblica modernizzando la rete ospedaliera, predisporre una efficiente medicina del territorio e procedere alla assunzione di personale sanitario, in numero congruo per affrontare qualsiasi tipo di emergenza, presente e futura”.
“Allo stesso tempo – concludono i sindacati – il silenzio della Regione e dell’assessorato alla Sanità è inquietante nonostante le richieste di un percorso condiviso circa il tema della reinternalizzazione dei servizi (e un tavolo in perenne attesa di convocazione). Alla Regione e alla stessa Asl abbiamo più volte chiesto di affrontare la problematica in modo da produrre atti legislativi coerenti dal punto di vista costituzionale e in grado di dare l’opportunità agli aventi diritto (lavoratori coop) di poter essere assunti attraverso concorsi a loro riservati con la valorizzazione dei titoli o proposte similari. Stesso ragionamento e stessa attenzione, tenendo conto delle dovute specificità, va posta nel trovare una soluzione adeguata per tutto il personale ausiliario interessato, anche esso coinvolto in questa drammatica situazione. In assenza di risposte concrete e percorsi condivisi metteremo in atto ulteriori iniziative”.