Di cosa parliamo – I candidati a sindaco di Vasto sono sette: Francesco Menna (centrosinistra, sindaco uscente), Guido Giangiacomo (centrodestra), Dina Carinci (Movimento 5 Stelle, ChiAmaVasto), Alessandra Notaro (La Buona Stagione, Vasto in Azione, Pro Vasto), Angela Pennetta (L’Arcobaleno), Edmondo Laudazi (Il Nuovo Faro) e Anna Rita Carugno (Ora rispetto per tutti gli animali). Ora gli schieramenti cercano di coinvolgere il numero più elevato possibile di candidati alla carica di consigliere comunale. Tra tanti aspiranti a uno scranno nell’Aula Vennitti, c’è chi va controcorrente: Davide D’Alessandro, che di recente ha lasciato la Lega per aderire alla coalizione di Alessandra Notaro, annuncia il suo passo indietro.
VASTO – Davide D’Alessandro, si ricandida al Consiglio comunale?
“Dopo due mandati e gli anni intensi di Polis, è mia intenzione fermarmi. Amiche e amici, facendo leva sulla mia indubbia passione politica, premono perché continui. La cara Maria Amato mi ha appena detto che le dispiacerebbe molto. Le ho risposto: non sei stanca di avermi sopportato cinque anni? E lei: ‘Sì, ma eravamo di fronte, adesso saremmo di fianco’. Ma la politica è dappertutto, non solo tra i banchi del Consiglio”.
Perché quell’addio alla Lega con strascichi polemici?
“Nessuna polemica, ma la Lega, come dimostrano i casi di Vasto e Lanciano, è un’occasione persa. Sotto il vestito, poco e niente. Si arriva in città, si mostrano i muscoli, si rivendica la candidatura a sindaco, poi ci si ritira miseramente. Dispiace per Marcovecchio, che sta facendo un lavoro straordinario per Vasto e il Vastese, e per Cappa, che sarebbe stata il primo sindaco donna della città. Purtroppo, ci sono questioni che esulano dalla politica. Durante la tanto bistrattata Prima Repubblica sarebbe andata diversamente. La selezione del personale politico atteneva rigorosamente ed esclusivamente alle capacità politiche”.
Nella coalizione di Alessandra Notaro quale sarà il suo ruolo?
“Io voto Cappa e Notaro. E’ l’ultima grande occasione per Vasto. Il mio ruolo è di votarle e, se qualcuno mi ascolta ancora, di farle votare. Per i ruoli, come per le candidature, non ci si offre. Debbono essere richiesti. E accettati”.
Ritiene, come molti, che Menna abbia già un posto sicuro al ballottaggio e che gli altri schieramenti debbano contendersi l’altro posto disponibile?
“Il ballottaggio, annusando l’aria in città, sarà Menna-Notaro. Al secondo tempo scopriremo chi avrà fatto finta di essere contro menna al primo turno. Certo, avrei preferito che su Cappa e Notaro ci fosse stata la convergenza di tutto il centrodestra. Ma se è vero che l’avversario è Menna, si potrebbe unire dopo ciò che i soliti noti hanno voluto sciaguratamente dividere prima. Per anni hanno recitato la favola del Tagliente divisivo. Tutte storie. Resta l’unico politico vero presente in città”.