Continua l’odissea dei tribunali di Vasto, Lanciano, Avezzano e Sulmona. A poco più di 24 ore dall’approvazione dell’emendamento dei senatori abruzzesi che garantiva l’apertura dei quattro palazzi di Giustizia fino al 2024, è arrivato il dietrofront del Senato. Dure le contestazioni da parte del mondo istituzionale e civile in merito alla decisione della presidente Casellati che getta di nuovo nell’incertezza il futuro dei Tribunali minori abruzzesi.
Al coro di proteste, si è aggiunta oggi anche la voce della Camera Penale di Vasto che, in un comunicato rilasciato in seguito a quanto accaduto in Senato, afferma di aver avvertito “un sinistro brivido autoritario ed il superamento della nostra democrazia parlamentare, ormai affidata a dei burocrati che si ascrivono anche il diritto e le capacità di ridisegnare la geografia dei tribunali, oltre alle regole del processo, senza minimamente curarsi di quanto viene loro segnalato dal territorio e dai loro rappresentanti.
Oggi per Vasto e per tutto il suo territorio – sostengono – è una giornata segnata da un lutto civile decretato dalla morte di un luogo quale è il Tribunale di amministrazione della giustizia che faceva sentire lo Stato prossimo e vicino al cittadino. Da oggi lo Stato non ci sarà più. Oggi Vasto, l’Abruzzo e l’Italia hanno perso“.