Tre anni per aprire il nuovo ospedale di Vasto. Millenovantacinque giorni per costruirlo. Ma cominceranno a decorrere da quando l’iter sarà terminato e, soprattutto, la Regione avrà trovato tutti i soldi necessari: oggi sono 85 milioni, ne servono in tutto 120 per aprirlo, più altri 30 affinché vada completamente a regime. Mancano all’appello ancora 65 milioni.
A fornire questi dati sono l’assessora regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, e il direttore generale della Asl provinciale, Thomas Schael, nella conferenza stampa in cui, nella sala riunioni del Distretto sanitario di base di Vasto, mostrano il progetto insieme al direttore sanitario aziendale, Angelo Muraglia, all’ingegner Filippo Manci, direttore dell’unità operativa di ingegneria clinica, e a Stefano Pallavicini, direttore tecnico della Proger, che ha stilato il progetto di fattibilità tecnica ed economica, cui dovranno far seguito i progetti definitivo ed esecutivo.
I terreni per la futura struttura sanitaria, attesa dal 1999, si trovano in contrada Pozzitello, al confine con San Salvo. L’ospedale comprensoriale è pensato per accogliere 230 posti letto, i reparti attuali con l’aggiunta dell’unità operativa complessa di gastroenterologia e della direzione sanitaria ospedaliera.
“Il nuovo ospedale, che sarà dotato delle unità operative previste nel documento di programmazione adottato dalla Regione – spiega Schael – si svilupperà su due piani interrati, dove trovano collocazione le Aree dell’Emergenza e Intensiva, l’Emodinamica, la Radiologia e i Servizi in generale, e tre sopraelevati, che accolgono gli ambulatori, la Neurologia con la Stroke unit, e le degenze suddivise in area chirurgica e medica. Prevista la esternalizzazione di servizi no core quali sterilizzazione, cucina e lavanolo. Neanche un metro è stato sprecato per attività che non fossero di tipo assistenziale, perché la nostra vocazione è curare, e solo su quella dobbiamo concentrarci”.