Sindaci del Vastese pronti alla battaglia a colpi di carta bollata per chiedere la riapertura delle postazioni di guardia medica. La Asl ha chiuso gli ambulatori di Palmoli e Carunchio il 22 giugno e ora ha confermato che il servizio rimarrà sospeso anche ad agosto, quando la popolazione dei piccoli centri dell’entroterra aumenta per il ritorno di tante persone che risiedono altrove per motivi di lavoro o di studio. Nella lettera inviata ai sindaci, l’azienda sanitaria provinciale conferma che “non è possivile il ripristino del servizio presso le sedi di Carunchio e Palmoli per carenza di medici“.
Restano le guardie mediche di Gissi, Celenza sul Trigno e Castiglione Messer Marino. Tre postazioni per quindici comuni, tant’è che “i cittadini, quando hanno un problema, si rivolgono al 118, piuttosto che dover aspettare per ore l’arrivo di un medico da altri paesi”, racconta il sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli. L’infermeria del paese è chiusa. L’8 luglio gli amministratori comunali hanno incontrato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e l’assessora regionale alla Sanità, Nicoletta Verì. “Ci era stato assicurato – racconta Masciulli – che il servizio sarebbe ripartito”. Invece mancano i medici.
Ora primi cittadini sono pronti a impugnare davanti al Tribunale amministrativo regionale la delibera della Asl.
“Come sempre dobbiamo lottare per vederci riconosciuti i nostri diritti”, dice Masciulli che chiede la convocazione d’urgenza del Comitato ristretto dei sindaci. “Abbiamo interessato anche il sindaco di Vasto, Francesco Menna, perché tutta questa situazione si ripercuote anche sull’attività del pronto soccorso, che viene inultilmente ingolfato. Chiederemo anche al consigliere regionale Pietro Smargiassi di convocare la commissione di Vigilanza”.
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