Ancora ombre sul futuro dei lavoratori della Sanmarco Industrial. Dopo lo sblocco dei licenziamenti iniziato nei giorni scorsi, l’azienda è stata infatti la “prima e unica ad aprire la procedura per licenziare 50 lavoratori”.
Si fa strada, dunque, una nuova protesta dei lavoratori e dei sindacati che, come comunicato in una nota della Cisl-Fim ritengono le ultime manovre, “decisioni inaccettabili che colpiscono l’insieme del mondo del lavoro e vanno contrastate con fermezza da tutti i metalmeccanici per difendere l’occupazione, il reddito dei lavoratori e rivendicare investimenti e politiche industriali in tutto il territorio nazionale. Le risorse messe a disposizione nel Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) – aggiungono – vanno utilizzate per rinnovare il sistema produttivo del paese. Per accompagnare questo processo occorre riformare gli ammortizzatori sociali ma anche vincolare le risorse pubbliche a precisi vincoli sociali a partire dalla difesa dell’occupazione, al superamento della precarietà lavorativa alla salute e alla sicurezza nei luoghi di lavoro. Per tutte queste ragioni occorre mobilitarsi e chiedere al governo di intervenire presso Confindustria al fine di bloccare i licenziamenti”.
A difesa dei diritti dei lavoratori, venerdì 23 luglio alle 9.30 davanti ai cancelli della Sanmarco di Atessa, si terrà il direttivo provinciale Fimcisl. “È doveroso da parte nostra – ribadiscono dai sindacati – intraprendere tutte le iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica e portare l’azienda a ritirare la procedura ed a utilizzare gli ammortizzatori sociali che non sono ancora esauriti, oltre che a portare nuove lavorazioni come da impegni presi quando l’azienda aveva acquisito lo stabilimento dal fallimento”.