La Fillea Cgil provinciale e regionale si unisce alla protesta dei sindaci per i cantieri fermi su 36 strade provinciali. Il caso è quello dei finanziamenti dal masterplan Abruzzo per 13 milioni di euro, sui quali i sindaci di Lentella e Schiavi d’Abruzzo (stazioni appaltanti), Carlo Moro e Luciano Piluso, hanno riacceso i riflettori lamentando ritardi da parte della Provincia di Chieti [LEGGI].
“Come sindacato delle costruzioni della Cgil – scrivono i segretari generali del sindacato Marco Ranieri e Silvio Amicucci – siamo doppiamente preoccupati e contrariati per questa situazione che penalizza un intero comprensorio, purtroppo sempre più periferico proprio per le inadempienze delle istituzioni e della classe politica: innanzitutto perché questi lavori sono fondamentali per collegare decentemente i Comuni dell’entroterra vastese fra loro, ma anche con la costa dove sono situati la gran parte dei servizi e dei luoghi di lavoro; poi perché questi lavori darebbero un’ulteriore spinta a un settore, quello dell’edilizia e delle costruzioni, che ha già agganciato la ripresa e anzi si propone come il settore trainante dell’economia, nazionale e locale. Un fatto cruciale per la ripartenza dopo la flessione generale delle attività produttive determinata dalla pandemia, che da un lato darebbe lavoro e reddito a tante persone, dall’altro produrrebbe quell’effetto moltiplicatore tipico dell’edilizia per cui si calcola che ogni euro investito in questo settore ne genera tre, tra attività dirette e indotto”.
“Non è accettabile che a distanza di due anni dall’espletamento delle gare d’appalto i lavori non vedano ancora la fine e ci sia questo rimpallo di responsabilità e una melina inammissibile tra enti. Per questi motivi la Fillea Cgil della provincia di Chieti e della regione Abruzzo-Molise chiedono alle autorità che hanno competenza in materia di sbloccare la situazione di impasse, far partire i lavori e portarli a compimento in un tempo ragionevole e, al contempo, associandosi alle richieste dei sindaci del Vastese è pronta a sostenerne la lotta nelle forme che liberamente sceglieranno di attuare”.