Bilancio positivo, nuovi investimenti, miglioramento dell’efficienza e zero infortuni. Sono i risultati dell’anno 2020 del Consorzio Civeta, presentati dal commissario regionale, avvocato Valerio De Vincentiis, all’assemblea dei Comuni soci.
I risultati economici. Il 2020 si chiude con un fatturato di 5.013.931 euro, inferiore del 18,5% rispetto a quello del 2019, dovuto al minor ingresso di rifiuti in impianto e quindi ricavi inferiori dalle tariffe. Il dato sensibile è quello dell’utile lordo, 1.008.712 euro, con un notevole balzo in avanti rispetto all’anno precedente.
“Abbiamo scelto, per una politica di corretta gestione e visione nel lungo periodo, di utilizzare questi utili all’interno del Consorzio”. Sono stati quindi accantonati 696mila euro per i lavori post mortem della vasca 1, attualmente in uso, e per la sua manutenzione nei 25 anni dopo la chiusura. Al netto di questi investimenti e delle imposte, resta un utile netto di 118.709 euro, pari ad un incremento del 902,9% rispetto al 2019. “Questo – spiega il commissario – tenendo conto che, nel corso dei dodici mesi, abbiamo fatto anche notevoli investimenti sugli impianti del Polo”.
I dati ambientali. Nel 2020 il Civeta ha trattato 48mila tonnellate di rifiuti: 36200 sono state avviate all’impianto di compostaggio, le restanti 11800 all’impianto TMB (trattamento meccanico biologico), per trasformarlo in quella parte non utilizzabile del rifiuto destinata in discarica. La produzione di compost ad alta qualità si è attestata sulle 5800 tonnellate. “Abbiamo confermato l’attestato CIC per il compost di qualità”, sottolinea De Vincentiis. Ogni anno vi sono controlli propedeutici al rilascio del marchio.
“Questi dati riconoscono, nonostante un anno particolare come il 2020, una capacità di lavorare per avere dei risultati positivi. Sono risultati confortanti, che ci soddisfano e ci spingono a vedere questo Consorzio non come un carrozzone sulle spalle della comunità ma come un’opportunità con i Comuni consorziati”.
La riduzione dei costi (-36,9%) è stata una strada importante da seguire. “C’era qualche perdita che è stata contenuta e gestita.E poi abbiamo investito tanto in formazione, complessivamente i nostri dipendenti hanno partecipato a 16 corsi formativi in un anno. Questo ci permette di avere dipendenti altamente specializzati. Se prima occorreva rivolgersi all’esterno per avere, ad esempio, un parere tecnico sugli impianti, ora lo facciamo internamente”. Da record anche il dato degli infortuni sul lavoro, fermo sullo zero per tutto il 2020.
Si è lavorato tanto “sull’efficientamento degli impianti. Due giorni dopo il mio arrivo – a metà 2019 – ci fu la rottura del vaglio a rotazione lenta. Era in funzione dal 1989, lo abbiamo sostituito con uno strumento più performante, che permette di ridurre i tempi di lavorazione ed essere più efficiente”.
Sulla vasca numero 1 sono stati realizzati i lavori, secondo prescrizione Arta, di antincendio, recupero volumetrie, regimazione di acque piovane e captazione del biogas. Inoltre sono stati affidati i lavori di smaltimento della vasca di recupero del percolato. “Con un investimento di 1,3 milioni di euro abbiamo iniziato i lavori di potenziamento della piattaforma ecologica di tipo B che potrebbe rendere tantissimo ma, oggi non ha alte performance”. E poi la realizzazione dell’impianto di compostaggio anaerobico per la produzione di compost e biometano.
Gli obiettivi per il futuro. “Vogliamo avere la possibilità di allineare il Polo alle Best Avalaible Technologies. L’impianto TMB lavora da trent’anni secondo una tecnologia ancora efficiente ma migliorabile”. Con il revamping della piattaforma ecologica sarà possibile “ricevere i rifiuti nobili del paesi consorziati per trasformarli in ricchezza da filiera Conai. Oggi riceviamo appena 1500 tonnellate l’anno, mentre la Regione ci ha autorizza per lavorarne 7500. Per questo invito i Comuni consorziati, una volta entrato a regime l’impianto, a godere del proprio Consorzio. Prima non potevamo assorbire questo impatto, adesso ci stiamo mettendo al passo”. Una sfida, che permetterebbe di continuare ad avere bilanci in positivo, “sarebbe la realizzazione di una nuova vasca di proprietà del Civeta. Avremmo un contenimento dei costi, non dovendo pagare per lo smaltimento in impianti gestiti da privati, e riusciremmo ad essere completamente trasparenti con la Regione e gli organi di controllo, così come stiamo facendo da quando abbiamo riattivato la vasca 1”. Per De Vincentiis “ci sarebbero ottimi risultati di gestione e, soprattutto, economici anche potendo avviare attività in altri settori della filiera, così da aiutare l’ecologia e generare utile per i consorziati”.
Tra le iniziative per i prossimi mesi c’è anche la volontà “di aprire le porte del Polo. Vorrei avviare una serie di visite per gli studenti delle scuole del territorio, così che il cittadino possa rendersi conto di come si fanno qui le cose. Non bisogna preoccuparsi della presenza di un Polo di questo tipo nel territorio, noi siamo qui per cercare di aiutare l’ambiente. Andremo avanti con questo piano industriale, grazie al prezioso lavoro di tutti i dipendenti, per far diventare il Civeta un’eccellenza a livello regionale”.
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