È stata suor Alessandra Smerilli, sottosegretario al Dicastero per lo sviluppo economico del Vaticano, l’ospite della seconda serata del festival Maestri Fuori Classe, in corso di svolgimento in questa settimana a Vasto. La religiosa ed economista vastese ha colloquiato con Francesco Marino, direttore di Creo – che organizza l’evento – partendo dagli spunti offerti dal suo ultimo libro, Donna Economia, per affrontare diversi temi legati ai tempi che stiamo vivendo. In apertura di incontro, suor Smerilli ha voluto ricordare il giovane Guido Cerulli, scomparso a soli 21 anni, chiedendo ai presenti di osservare un minuto di raccoglimento.
Il primo sguardo è stato sul tema della “cura”. “Ci siamo accorti che il bisogno di cura è vitale – ha detto suor Smerilli -. In questo dobbiamo cogliere la lezione del Covid, in cui abbiamo saputo fermarci, mettere tutto da parte per salvare vite”. Una dimenzione che “non può essere affidato solo ai privati – intesi come dimensione domestica – ma deve essere compito di tutta la comunità”, senza demandare questo ruolo, come ancora oggi spesso accade “esclusivamente alle donne”.
In questo occorre “ristrutturare il tempo del lavoro e della cura. Il lavoro full time è qualcosa che ci siamo dati come società”. Ma, da più parti, emergono sollecitazioni per “un lavoro part time che deve diventare norma, lasciando delle ore al prendersi cura”. Questo sia rivolto alla propria famiglia ma con una parte dedicata al servizio degli altri. “Se riteniamo importante il lavoro e il prendersi cura possiamo ristrutturarci come società“.
Nel suo impegno in Vaticano, i temi dell’economia e dell’ecologia vanno di pari passo. “Abbiamo bisogno di cambiare il modo in cui pensiamo all’economia, vedendola come strumento per vivere tutti meglio”. Un’economia che guardi alle persone, alla cura, e alla salvaguardia del pianeta, rivedendo la corretta catena dei valori.
Questa sera gli incontri del Festival Maestri Fuori Classe proseguiranno con il professor Leonardo Becchetti, alle 19 ai Giardini di palazzo D’Avalos.