Quello di Fosso Marino è un problema annoso che, all’inizio della stagione estiva, torna ad affliggere il litorale di Vasto Marina. Tanfo nauseabondo e turisti in fuga a causa di un “grattacapo” a cui non si riesce a trovare una soluzione. Non sono bastate, infatti, l’ispezione dei canali effettuata nei giorni da ditte specializzate, né l’intervento dei sommozzatori alla ricerca di eventuali scarichi privati. Il problema resta e le segnalazioni si moltiplicano.
In questo scenario, non resta in disparte il mondo politico, in particolare quello dell’opposizione all’attuale Giunta, che non tarda ad esprimere il proprio dissenso. A contestare l’operato di sindaco e amministratori, i consiglieri Vincenzo Suriani e Francesco Prospero (Fratelli d’Italia), Guido Giangiacomo (Forza Italia) ed Edmondo Laudazi (Il nuovo faro).
“Dopo il disastro accaduto nel 2012, quando gli sversamenti che si sono verificati a Fosso Marino hanno fatto giungere Vasto agli odori delle cronache – scrivono in un comunicato – determinando, altresì, la perdita per 5 anni della bandiera blu, quest’anno torna a essere motivo di imbarazzo per tutti noi vastesi la situazione dell’area di Fosso Marino. Duole constatare che nulla hanno fatto le Giunte di centrosinistra per individuare ed evitare gli allacci abusivi e risolvere definitivamente il problema. L’unico momento in cui l’attenzione della Giunta Menna si è concentrata su fosso Marino è stata l’estate del 2019 quando, in un momento di follia, si era deciso di organizzare il Jova Beach Party proprio in quel luogo. Oggi, dopo cinque anni di mandato, in piena stagione estiva, Menna si accorge del problema e dice di voler andare a caccia di allacci abusivi. Noi proponiamo che venga da subito bonificata l’area e che si faccia una analisi completa sia del materiale presente nel fosso che delle acque di balneazione circostanti, i cui risultati devono essere resi pubblici nel giro di poche ore. Procedere con la bonifica e con gli spurghi per salvare la stagione turistica e ridare dignità a quei luoghi della nostra spiaggia. Amministrare Vasto (e Vasto Marina) è una cosa seria. Non bastano i sorrisini, le pergamene, le pacche sulle spalle, i bandi calibrati, le premiazioni ad honorem. Vasto ha bisogno di altro, Vasto merita altro“.
Ad unirsi al coro di protesta e a chiedere l’immediata bonifica dell’area, anche la candidata sindaca del comitato civico L’Arcobaleno, Angela Pennetta. “Niente di nuovo sotto il sole – afferma – nostro malgrado il canale di Fosso Marino continua a rappresentare una vergogna ambientale per la nostra città e la nostra costa. Ancora in questi giorni, appesantiti da un caldo torrido, forte e aspro olezzo in prossimità di un’area di balneazione: inaccettabile. Il sindaco in carica, Francesco Menna, anziché fare la dovuta autocritica per lavori condotti alla meno peggio e mai adeguatamente pensati, getta ombre e dubbi su presunti abusi privati, scarichi non consentiti da parte dei cittadini. Le prime verifiche smentirebbero la ricostruzione del primo cittadino. Il sindaco sa benissimo che la rete fognaria è oltremodo sottodimensionata per il carico di utenti che deve reggere, in particolare a Vasto Marina, in particolare nella stagione estiva ad altissima affluenza di turisti. Questa situazione è nota da sempre, ma, si sa, opere e lavori sotterranei non producono consenso, tanto vale non sprecarci troppe energie e risorse come invece per le cose pompose, visibili a tutti. E invece no: infrastrutture e condotte di depurazione sono essenziali per una città sul mare, sono la conditio sine qua non per parlare di turismo di qualità e qualità della vita. Come valorizziamo la bellezza di Vasto, con i cattivi odori, con l’acqua stagnante? Bisogna realizzare e subito una rete calibrata alle esigenze, efficiente e potente: è e sarà la nostra priorità. Che cosa sta facendo invece Menna per risolvere il problema? Sta battendo i pugni sui tavoli dove vanno battuti i pugni? Sta chiedendo i dovuti fondi e finanziamenti? Ha portato la questione alla Regione? Questi interrogativi, la cui risposta possiamo facilmente ipotizzare, danno la misura di un modo di amministrare superficiale, abbozzato e non proprio all’altezza della nostra città. Ed è un gravissimo peccato”.