Non c’è solo il sindaco di San Salvo a suonare l’allarme sul rischio di perdere gli 87 milioni di euro dall’Anas per la variante alla Statale 16. Il primo cittadino di Lentella, Carlo Moro, si fa nuovamente portavoce dell’entroterra e torna a ricordare l’esistenza di un progetto avanzato da 27 Comuni che hanno approvato altrettante delibere di giunta e consiglio.
Parliamo dell’ipotesi di variante alla Statale 16 che da Vasto Nord raggiungerebbe la fondovalle Cena per poi proseguire sulla fondovalle Treste per riuscire sulla Statale Trignina, strade già esistenti che andrebbero solo adeguate.
“Condivido ciò che dice Tiziana Magnacca, si sta perdendo tempo col rischio di perdere 87 milioni di euro, ma se si fosse dato ascolto ai 27 sindaci che hanno fatto delibere di consiglio e di giunta, la variante si sarebbe già realizzata da tanto tempo guardando anche a quello sviluppo del territorio tanto nominato”, dice Moro.
Il sindaco lentellese ricorda inoltre che la stima fatta qualche anno fa sul costo dell’opera è minore rispetto ai fondi disponibili e al progetto sul quale Vasto e San Salvo non trovano accordo: “Servono 50-60 milioni per adeguare le strade già esistenti, la restante quota si potrebbe poi usare per sistemare il tratto di Statale 16 da San Salvo Marina a Casalbordino per renderla solo turistica. Quella è un’idea di sviluppo se si tiene realmente alle aree interne. Le altre ipotesi messe in campo finora non si realizzeranno mai (gli 87 milioni inoltre non basterebbero), così come il nuovo ospedale usato come giustificazione agli altri progetti, e non risolverebbero il problema, rischiamo che di far passare altri decenni nell’immobilismo“.
“Oggi c’è ancora il tempo di ripensarci, per realizzarla occorrebbero due anni. Quella votata da 27 sindaci è una visione strategica che favorisce anche i territori interni. Inoltre, aiuterebbe a decongestionare l’attuale sede che con l’arrivo di Amazon conoscerà un aumento del traffico. L’obiezione principale a questo progetto è che si allungherebbe il tragitto di circa 10 chilometri, ma i tempi di percorrenza resterebbero immutati o sarebbero minori perché si eviterebbe il traffico sulla costa. Inoltre tir e automobili che devono raggiungere Napoli o Roma non dovrebbero tornare nel tratto di San Salvo-Vasto Marina potendo proseguire una volta sulla Trignina in direzione di Isernia”.
Infine, la provocazione rivolta ai due centri di riferimenti del territorio che in meno di un anno avranno l’appuntamento alle urne per le elezioni amministrative: “Nel giro di pochi mesi, si voterà sia a Vasto che a San Salvo, vediamo quali forze politiche avranno il coraggio di sposare il progetto dei sindaci delle aree interne, l’unica ipotesi percorribile e risolutiva”.