“Rendiamo grazie a Dio per come ha benedetto questa comunità. Ringrazio il Signore per il dono che Don Decio è per la chiesa diocesana e per gli stimoli che ha dato al mio ministero pastorale. Chiedo a lui di continuare a darci la sua testimonianza simpatica, intelligente ma soprattutto credente”. L’arcivescovo di Chieti-Vasto, Bruno Forte, ha dedicato pensieri d’affetto a Monsignor Decio D’Angelo, parroco emerito di Santa Maria Maggiore, in occasione della celebrazione per i suoi 70 anni di sacerdozio.
A presiedere la messa anche altri due vescovi, monsignor Domenico Scotti e monsignor Pietro Santoro. Un giorno speciale per Don Decio che, al termine della celebrazione, ha ricevuto in dono dalla comunità parrocchiale, una tela con le immagini significative della sua vita sacerdotale. Don Domenico Spagnoli ha ricordato che “la tua vita è stata espressione di tanta grazia che ha attraversato gli anni.”
Don Decio ha fissato quattro punti in questo giorno per lui così importante: “Adorare, ringraziare, riparare, domandare. I quattro atteggiamenti del pio israelita dinanzi ai re. E devono essere i nostri atteggiamenti dinanzi a Cristo”. Ha ricordato come “la parola più bella che esiste è grazie, in qualsiasi lingua sia scritta e pronunciata”.
Il suo è “un grazie al Dio di misericordia che ha scritto per me un mistero abissale”. Il parroco emerito ha poi ringraziato “tutti i vescovi che ho incontrato nel mio cammino presbiterale” e le comunità che ha servito come sacerdote, Piano d’Orte, Ripa Teatina e Vasto.
E un pensiero anche per Don Domenico Spagnoli, suo successore a Santa Maria, che con lui condivide il giorno di ordinazione sacerdotale, con cinquant’anni di distanza. “Ne devi fare altre due venti e una metà per stare a posto”, ha detto Don Decio, anche con i suoi 93 anni – festeggiati proprio ieri – non perde mai la sua pungente ironia e il suo affetto verso la comunità che lo accolto e che lui ha servito e continua a servire.