Un altro Daspo urbano dopo le risse delle scorse settimane a Vasto Marina. Lo ha inflitto il prefetto di Chieti, Annino Gargano, ai due imputati per la zuffa del 29 maggio nella vecchia stazione ferroviaria di piazza Fiume. Erano state circa quaranta le persone che avevano partecipato al violento litigio.
Così ricostruisce i fatti il vice questore aggiunto Fabio Capaldo, dirigente del Commissariato di polizia di Vasto: “La sera del 29 maggio” gli agenti “traevano in arresto in flagranza di reato due giovani vastesi responsabili di resistenza, oltraggio a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate. In particolare, attorno alle 22.30, un equipaggio della polizia di stato interveniva presso il parcheggio della ex stazione ferroviaria di Vasto Marina, dove alcuni cittadini avevano segnalato una rissa in corso tra una quarantina di giovani, dei quali uno armato di coltello”. All’arrivo dei poliziotti, “i ragazzi si disperdevano e tentavano di far perdere le loro tracce dirigendosi verso il vicino viale Dalmazia. Sul posto gli operatori della volante intervenuti fermavano un giovane particolarmente esagitato, al quale chiedevano anche di fornire le generalità. Il ragazzo non solo si rifiutava, ma offendeva a più riprese i poliziotti, offendendone l’onore e il prestigio. Quindi si opponeva con violenza all’accompagnamento in Commissariato per l’identificazione, ferendo con le unghie uno degli operatori della polizia di stato per sottrarsi alla sua presa e spintonando gli agenti”.
“Tra i presenti radunati attorno ai poliziotti, un altro ragazzo minacciava gli stessi. Il giovane, non ottemperando ai ripetuti inviti a desistere ed indietreggiare formulati dagli agenti operanti, usava violenza fisica contro uno di loro, portandogli le mani al volto, spintonaldolo violentemente a più riprese, anche strappandogli il dispositivo protettivo delle vie aeree. Entrambi i giovani venivano dichiarati in stato di arresto” e posti ai domiciliari su disposizione del pm Michele Pecoraro. “Uno dei giovani aveva anche indosso sostanza stupefacente per uso personale; pertanto veniva sanzionato amministrativamente” e segnalato al prefetto di Chieti, Armando Forgione.
“La mattina di lunedì 31 maggio – prosegue Capaldo – il giudice convalidava gli arresti in flagranza dir eato e disponeva il rinvio a giudizio degli imputati con rito direttissimo. A seguito di una accurata istruttoria condotta dal personale del Commissariato e dalla Divisione anticrimine della Questura di Chieti, si accertava, inoltre, che entrambi erano stati più volte fermati e identificati in compagnia di persone pregiudicate. Considerata, quindi, la pericolosità soiale dei due giovani vastesi e la accertata necessità di prevenire altri pericoli”, il questore ha comminato loro un Daspo Willy, la misura di prevenzione che prende il nome da Willy Monteiro Duarte, il ventunenne pestato e ucciso nella notte tra i 5 e i 6 settembre 2020 davanti a un pub di Colleferro, in provincia di Roma. La nuova norma è applicabile anche ai minorenni.
Nel caso dell’episodio accaduto a Vasto Marina, per un anno i due ragazzi non potranno “accedere all’interno degli esercizi commerciali di viale Dalmazia ove si è consumata la violenza e, più in generale, in tutti i pubblici esercizi e locali di pubblico intrattenimento” di Vasto Marina, né “stazionare nelle immediate vicinanze” di quei locali. “La violazione – ricorda Capaldo – comporta responsabilità penali ed è punita con la reclusione da sei mesi a due anni e la multa da ottomila a ventimila euro”.