Aggredita e tirata per i capelli da una passeggera che dava in escandescenze. Dolori alla testa, contusioni in diverse parti del corpo e dieci giorni di prognosi, dice il referto medico. Ma la paura è stata grande per una tassista di Vasto, P.N., 44 anni, che sabato sera è finita al pronto soccorso dell’ospedale San Pio da Pietrelcina.
Lo racconta a Zonalocale. Sabato, poco prima delle 23, è stata contattata telefonicamente dall’addetto di un carro attrezzi che le ha chiesto di accompagnare a casa una ragazza del Vastese rimasta a piedi a San Salvo a causa di un guasto all’automobile. “Avevo già avuto altre chiamate, ma comunque ho accettato confidando di poter accompagnare nel giro di poco tempo sia lei sia gli altri che avevano prenotato. Sono andata a prenderla per prima, ma i problemi sono cominciati appena è entrata in macchina. La ragazza si è rifiutata di mettersi la mascherina, sputava dal finestrino e pretendeva di fumare in auto. Ha cominciato a dirmene di tutti i colori. A un certo punto, stanca delle sue intemperanze, ho deciso di riportarla al punto in cui l’avevo presa. Appena arrivati, lei non voleva scendere dalla macchina, perciò io, impaurita, ho cercato di chiamare le forze dell’ordine e lei, per impedirmelo, ha iniziato a dare pugni al cruscotto, a tirarmi per i capelli e a prendermi a schiaffi”.
“Per cercare soccorso ed evitare danni all’automobile, sono uscita dall’abitacolo”, racconta. “Lei ha continuato a tirarmi i capelli a e picchiarmi con calci e schiaffi. Mi faceva male, non riuscivo a liberarmi, ero spaventata. Perciò mi sono spinta verso il ciglio della strada per chiedere aiuto. Non si è fermato nessuno e nessuno ha chiamato le forze dell’ordine, cosa che poi ho fatto personalmente. Ma l’unico aiuto l’ho ricevuto da tre ragazzi, che sono usciti da un locale e mi hanno difesa. A quel punto, sono riuscita a risalire in macchina e ad andare fino all’ospedale di Vasto, dove sono stata medicata; ieri ci sono tornata: i medici mi hanno detto che dovrei mettere il collare, dandomi dieci giorni di prognosi. Proprio ora, nel periodo estivo in cui c’è da lavorare. Andrò a sporgere querela nella caserma dei carabinieri di San Salvo. Se ripenso a quello che mi è successo, sono ancora spaventata”.