Gli esuberi alla Pilkington non hanno ancora una dimensione precisa perché legati all’andamento dei mercati che potrebbero rapidamente cambiare la situazione. È uno dei primi dati emersi ieri dall’incontro tra sindacati e azienda.
Dopo i precedenti appuntamenti si era parlato di centinaia di posti a rischio e del futuro della fabbrica in bilico, per questo le sigle sindacali hanno chiesto chiarimenti a riguardo. “L’azienda – spiegano Cgil, Cisl, Uil e Ugl – a fronte delle nostre preoccupazioni, ha dapprima rimarcato che da oltre un decennio non è stato perso alcun posto di lavoro a tempo indeterminato confermando quindi che l’organico del territorio (San Salvo, Bravo e Primo) è tuttora di 2.200 unità, comprensive del salvataggio della ex Flovetro e delle tre gravi crisi mondiali fronteggiate dal 2008 ad oggi. In tema di attuali esuberi l’azienda ha evidenziato come sia prematuro effettuare qualsiasi quantificazione puntuale stante l’estrema volatilità dei mercati di riferimento che sono ancora in preda delle conseguenze economiche della pandemia. L’azienda ha, infine, confermato che tutto il team manageriale è fortemente impegnato a lavorare per rendere il sito di San Salvo sempre più competitivo e che non sono in corso iniziative di altra natura”.
MERCATO IN DIFFICOLTÀ – La crisi generata dalla pandemia ha ridotto notevolmente la domanda del mercato automobilistico di riferimento, il livello di immatricolazioni di auto in Europa del 2021 presenterà una riduzione rispetto al 2019 (periodo antecedente il lockdown) superiore al 20%. La Nsg, proprietaria della Pilkington, ha annunciato una ristrutturazione che porterà a sacrificare 2mila posti di lavoro nel proprio schiacchiere globale per raggiungere la riduzione dei costi fissi e l’accelerazione delle automazioni. Solo così sarà “possibile ristabilire nel più breve tempo possibile l’utile economico di esercizio e la generazione di liquidità”.
“L’azienda – dicono i sindacati – ha ribadito ulteriormente come il costo del prodotto sia ancora fortemente condizionato dall’effetto dei trasporti verso i costruttori di auto ormai localizzatisi in larga parte in Centro ed Est Europa. Anche i costi delle energie si presentano per quest’anno particolarmente elevati e le politiche di costo del lavoro non sufficientemente in grado di contrastare la concorrenza europea interna ed esterna. I nuovi investimenti sono e saranno gestiti con un’attenzione particolare alla produttività attraverso la Digital Transformation che favorisce l’evoluzione verso la fabbrica 4.0. In tale contesto sono state introdotte iniziative formative anche tramite il Fondo Nuove Competenze volte a formare i lavoratori sulle nuove tecnologie e competenze”.
AMMORTIZZATORI SOCIALI – Per lo stabilimento che a San Salvo produce vetri per auto continuerà a essere centrale il ricorso agli ammortizzatori sociali messi in campo dal Governo. Il presidente Graziano Marcovecchio d’altronde non ha mai nascosto l’importanza di tali misure che hanno permesso già in passato di preservare i livelli occupazionali (vedi cassa integrazione, contratti di solidarietà ecc.).
Il budget per l’anno corrente è fortemente influenzato sia dalla riduzione delle vendite di auto sia dalla grande difficoltà dei costruttori di approvvigionare la componentistica non disponibile (semiconduttori e plastica). Circostanza, questa, che genera fermate non pianificate particolarmente prolungate su alcune linee.
“Sui float – concludono i sindacati – l’insaturazione derivante dal mercato dell’auto è stata prontamente compensata con produzioni per il mercato dell’edilizia, spinto fortemente dal sistema di bonus per le costruzioni. La sfida più grande e importante dei float rimane quella relativa ai rifacimenti programmati nel prossimo futuro, a partire dall’imminente riparazione a caldo per il Float SS2 che richiede già diversi milioni di investimento ancora non approvati. Anche nelle seconde lavorazioni, nonostante le fermate che ci attendono, vi sono molte sfide su tecnologie innovative e nuove produzioni ad elevato valore aggiunto che rappresentano il frutto del piano industriale siglato alcuni anni fa (con oltre 50 milioni di investimenti) e costituiscono la base per il futuro dei nostri stabilimenti a San Salvo. Abbiamo chiesto all’azienda di mettere in campo iniziative volte a migliorare la saturazione delle linee produttive, a partire dal rifacimento dei float. Abbiamo inoltre chiesto di accedere al contratto di espansione per far in modo che nessun lavoratore esca dal ciclo produttivo in modo forzoso favorendo invece l’anticipo pensionistico e creando le condizioni per un ricambio generazionale vitale per le rapide evoluzioni del mondo del lavoro”.
La riunione è stata aggiornata e nelle prossime settimane le parti torneranno a incontrarsi per affrontare più nello specifico i singoli temi.