Si sposta a Chieti la protesta della Polizia Penitenziaria di Lanciano, con un sit-in di fronte il palazzo della Prefettura, il prossimo venerdì 18 giugno, dalle ore 10 alle 12.
I sindacati chiederanno di essere ascoltati dal prefetto, Armando Forgione, per rappresentare le loro posizioni.
“Chiederemo della totale inadeguatezza della pianta organica individuata per il carcere di Lanciano. – dicono in una nota – dell’apertura irrazionale di nuovi reparti detentivi, senza tenere in alcuna considerazione la necessità di personale per la gestione degli stessi, della mancanza di non meno di 20 unità per il funzionamento “ordinario” della struttura”. Soprattutto a seguito delle ultime disposizioni del direttore delal struttura che ha di fatto ordinato la programmazione dei turni ad 8 ore con la previsione di prolungare il servizio anche oltre in base alle esigenze.
“Appare oltremodo evidente che si fa sempre più concreta quell’impossibilità oggettiva di garantire i diritti dei lavoratori che tanto ci preoccupa, in special modo nel periodo più delicato dell’anno, ovvero durante la fruizione delle ferie estive. Purtroppo l’amministrazione penitenziaria – prosegue la nota – si dimostra un datore di lavoro, ancora una volta, lontano ed incapace di garantire i diritti soggettivi dei lavoratori, mettendo a rischio anche il funzionamento ordinario del carcere. Abbiamo più volte chiesto aiuto, anche al provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria per il Lazio, Abruzzo e Molise, Carmelo Cantone, purtroppo senza riscontro – si legge ancora – e questo, evidentemente, avvalora le nostre [mar_dx] recriminazioni ovvero che l’amministrazione non vuol vedere le nostre criticità a causa della pianta organica inadeguata che in un certo senso “giustifica” gli uffici competenti ad ignorarci”.
A norma di legge, i turni del personale di Polizia Penitenziaria sono da 6 ore giornaliere e quindi l’organico previsto deve essere calcolato su 4 quadranti orari. “Questa inaccettabile situazione è il frutto di un’opera di costante e persistente disinteresse da parte dell’amministrazione penitenziaria verso i lavoratori, – affermano ancora i sindacati – non dimentichiamo che mentre l’ormai ex direttore insieme all’ex capo del dipartimento festeggiavano in pompa magna l’apertura di un nuovo reparto detentivo nel 2018, noi protestavamo di fronte all’istituto per quello che di lì a poco sarebbe divenuto realtà, – concludono – l’impossibilità di garantire i diritti ai lavoratori”.
+++ Per indisponibilità del prefettto Forgione, il sit-in è stato rinviato a data da destinarsi. +++