Il centrodestra di Vasto affronta il suo weekend più teso degli ultimi dodici mesi. “Siamo arrivati al momento della decisione”, dice Massimiliano Zocaro, segretario cittadino di Forza Italia. “Qui ci si gioca tutto, è in ballo il futuro della città e di una classe dirigente, una delle migliori a livello territoriale”, dice a Zonalocale. Una premessa che rischia di sovraccaricare un’antivigilia già pesante.
Poi il coordinatore forzista precisa: “Adesso, però, c’è da fare una sintesi per mettere a capo della coalizione un nome che possa racchiudere tutto il centrodestra e allargare il fronte ai movimenti civici. Dobbiamo dare ai cittadini un’opportunità di cambiamento per sconfiggere una rete clientelare che non ha dato nessuna visione a questa città”.
Tra gli attivisti ormai vengono date per certe le informazioni trapelate dalla riunione dei segretari regionali del partiti: a Lanciano un candidato della Lega, a Vasto uno di Fratelli d’Italia. L’accordo è che lunedì il leader di FdI, Etelwardo Sigismondi, porti sul tavolo il nome che gli elettori aspettano da mesi.
La scelta è difficile perché rischia di dividere la coalizione [LEGGI]. I nomi in campo non sono pochi. Tra gli esponenti del partito, Marco di Michele Marisi, Vincenzo Suriani, Francesco Prospero (quest’ultimo solo se si dovessero fare le primarie); nella società civile, Piergiorgio Molino, presidente del consorzio Vivere Vasto Marina; Alessandra Notaro, in caso di convergenza con La Buona Stagione. Ogni scelta porta con sé il pericolo di spaccare l’alleanza o di farla rimanere unita solo formalmente, prestando il fianco a defezioni e tradimenti: è questo il problema che ha frenato ogni scelta e mandato all’aria il tavolo locale.
“In questi mesi – rivendica Zocaro – ho lavorato per tenere unita la coalizione. Al primo posto, per me, non c’è Forza Italia, ma Vasto. Mi rivolgo a Etel Sigismondi, Sabrina Bocchino e Manuele Marcovecchio: qui ci giochiamo il futuro dei nostri figli. C’è da rilanciare una città che è stata marginalizzata dal tessuto economico-sociale della regione. Serve un bagno di umiltà. Non è una questione di nomi, ma di metodo, perché la città si aspetta che il centrodestra vada unito. Il passato è passato, ora si faccia un percorso senza rancori e senza invidia. Questo è il mio ultimo appello”.