Una soluzione definitiva per eliminare le liste d’attesa dei bambini autistici. L’ha chiesta Marie Hélène Benedetti, presidente dell’associazione Asperger Abruzzo, nell’audizione in Consiglio regionale. La combattiva attivista vastese, protagonista di azioni legali e proteste davanti alle sedi della sanità abruzzese, è stata convocata, su richiesta della consigliera regionale Barbara Stella (M5S), in commissione Salute.
Benedetti ha evidenziato i problemi irrisolti dalle linee guida regionali sull’autismo: “La Asl, come accade da ormai più di un anno, ci ha riferito che entro una settimana saranno accreditati, i centri San.Stef.Ar e quindi presi presi in carico, 53 bambini nella provincia di Chieti. Ho spiegato ai Dirigenti venuti in rappresentanza della Asl, i dottori Muraglia e Bellisario, che questa non è la soluzione definitiva ai problemi dei bambini autistici; il 54esimo bambino e quelli a seguire diniranno di nuovo in lista d’attesa per chissà quanti anni e l’associazione Asperger Abruzzo non ambisce a fare ricorsi in eterno. Ho quindi chiesto la soluzione alle liste d’attesa, sia per quanto riguarda i centri terapeutici che per le diagnosi, che sono sempre tardive; la Asl non può più delegare i centri convenzionati”, ma “deve assolutamente provvedere alla presa in carico dei nostri figli assunti in quella unità operativa di Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza che nella Asl 2 manca e dovrebbe esserci per legge”. Chiede anche terapie adeguate in tutti i centri convenzionati e attenzione anche per le famiglie perché la presenza del genitore “incrementa una migliore e adeguata riabilitazione del bambino, in ogni caso il genitore non può essere tagliato fuori, come avviene in troppi centri”.
“Molti bambini, troppi, rifiutano la terapia, si rifiutano di entrare nei centri e ai loro genitori viene detto che il bambino deve adattarsi alla terapia. Non è il bambino che deve adattarsi alla terapia, è la terapia che deve essere adattata al bambino. Conosco bambini che i giorni in cui vanno in terapia non dormono la notte, sono ingestibili di giorno e non cenano nelle sere in cui hanno fatto terapia, mi chiedo, questi bambini non verbali come devono farvi capire che quelle modalità non sono adatte a loro?”, chiede Marie Hélène Benedetti. “Ho chiesto un nuovo incontro con la Asl per capire a che punto siamo con l’unità operativa di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, grande lotta di Asperger Abruzzo dal giorno della sua nascita; questo reparto non può più aspettare, le nostre famiglie sono sfinite, i nostri figli non possono più aspettare”.
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