Oggi è la Giornata Mondiale senza tabacco. Un appuntamento in cui tante organizzazioni che si occupano della salute rilanciano un messaggio di prevenzione. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità il fumo di sigaretta è la più importante causa di morte evitabile nella nostra società.
Si calcola che ogni anno in tutto il mondo il fumo uccida circa sei milioni di persone per consumo diretto e un milione per esposizione passiva, un numero di vittime maggiore di quelle provocate da alcol, AIDS, droghe, incidenti stradali, omicidi e suicidi messi insieme.
Secondo i dati diffusi da Airc (Associazione Italiana per la ricerca sul cancro), “l’abitudine al fumo tra i più giovani è particolarmente preoccupante. In Italia, già fra i 13 e i 15 anni un ragazzo su cinque fuma quotidianamente sigarette tradizionali e il 18% utilizza sigarette elettroniche. Il consumo inizia generalmente durante l’adolescenza e spesso anche prima. Nel 2018 quasi 100 mila ragazzi hanno provato a fumare entro i 12 anni”.
Quest’anno fondazione ha chiesto a quattro campioni dello sport e dello spettacolo “di raccontare perché hanno scelto di non fumare, smontando alcuni falsi miti legati al fumo”.
Capitano della squadra AIRC è Gianmarco Tamberi, campione mondiale di salto in alto, che già lo scorso anno scese in campo al fianco dei ricercatori per sensibilizzare i più giovani sui rischi del fumo. Gimbo quest’anno rilancia il suo impegno rivolgendosi in modo specifico agli adolescenti e alle adolescenti per metterli in guardia dai danni della sigaretta.
Gaudiano, vincitore del Festival di Sanremo 2021 nella sezione Nuove Proposte, ha perso il padre per un tumore e ha scelto di impegnarsi in prima persona per dissuadere i ragazzi dall’utilizzo di sigarette elettroniche e a riscaldamento di tabacco, spesso usate nella falsa convinzione che siano innocue. Mara Navarria, campionessa del mondo di spada, ha accettato con slancio l’invito a far parte di questo poker di campioni. Nella sua Pillola di Salute ricorda i principali fattori di rischio che possono stimolare lo sviluppo del cancro e invita tutti noi ad adottare comportamenti salutari per mantenerci in forma. A completare il team Margherita Granbassi, campionessa olimpionica di fioretto e da moltissimi anni Ambasciatrice AIRC. A lei il compito di fornire tre consigli sul perché sia fondamentale non fumare o comunque smettere.
Il tumore del polmone e l’impegno di AIRC
Il fumo causa circa l’85-90% dei casi di tumore del polmone, oltre ad aumentare il rischio di sviluppare tumori del cavo orale e della gola, del pancreas, del colon, della vescica, del rene, dell’esofago, del seno, soprattutto tra le donne più giovani, e alcune leucemie.
Solo nel 2021 Fondazione AIRC ha investito oltre 6,9 milioni di euro per sostenere 69 progetti di ricerca e borse di studio contro il tumore del polmone, per lo studio di nuovi strumenti di diagnosi precoce, l’individuazione delle caratteristiche molecolari dei vari tipi di cancro e la sperimentazione di terapie mirate.
In Italia il tumore del polmone rappresenta la prima causa di morte per cancro negli uomini e la seconda nelle donne. Nel 2020 sono state stimate circa 40.800 nuove diagnosi e la sopravvivenza a 5 anni è pari al 16,7 per cento, condizionata negativamente dalla grande proporzione di pazienti diagnosticati in stadio avanzato. Oltre a sostenere la ricerca, Fondazione AIRC è impegnata nella diffusione di informazioni e consigli per smettere di fumare, attraverso le sue pubblicazioni editoriali, i canali social e il sito airc.it.