I lavori di pulizia della spiaggia effettuati il 17 marzo scorso nella riserva e sito di interesse comunitario “Marina di Vasto”, al centro di un intervento del ministero della Transizione ecologica. In seguito alla lettera della Stazione Ornitologica Abruzzese in merito ai “lavori eseguiti con mezzi meccanici” su quel tratto di spiaggia, il ministero ha infatti chiesto spiegazioni al Comune di Vasto. Il 16 aprile, in una nota, il Comune ha ammesso che “i lavori erano stati effettuati senza la necessaria autorizzazione e che aveva quindi diffidato la Pulchra“, sostenendo però che in ogni caso “i lavori non avrebbero comportato problemi”.
“Ci pare piuttosto difficile certificare a posteriori l’impatto di un’operazione non autorizzata, non essendo possibile organizzare i necessari monitoraggi preventivi sulla presenza di specie sensibili e visto che le regole sono elaborate proprio per prevenire problemi alla biodiversità – sostengono i rappresentanti di Soa e Gruppo Fratino Vasto -. Era quindi pienamente fondato l’intervento di Stazione Ornitologica Abruzzese e Gruppo Fratino Vasto, a cui il comune di Vasto e le due associazioni, Legambiente e WWF, che gestiscono l’area per conto dell’amministrazione comunale, avevano risposto in maniera come minimo improvvida cercando il primo di smentire e le altre di sminuire la problematica con dichiarazioni fuorvianti”.
Il tratto di arenile antistante le dune interessato dai lavori – sottolineano – è proprio quello che viene utilizzato nella stragrande parte dei casi dal fratino per nidificare ed è di fondamentale importanza per molte altre specie. In una riserva naturale tutte le specie devono essere attentamente preservate e vanno rispettati i protocolli operativi per permettere la coesistenza tra le attività umane e la vita di questi animali sempre più rari”. La Regione Abruzzo, su proposta dello stesso Comune di Vasto, nel 2017 ha approvato le misure minime di conservazione del Sito di Interesse Comunitario che, aggiungono dalle associazioni, “prevedono la pulizia a mano dell’arenile della riserva e l’uso di mezzi meccanici solo in casi eccezionali, previa autorizzazione preventiva e con piccoli mezzi gommati (a tre ruote) che si spostano seguendo il bagnasciuga. Non certo quanto avvenuto a marzo nella riserva. La pulizia con mezzi meccanici in presenza di specie rare è vietata su tutto il litorale, figurarsi in un’area protetta e Sito di Interesse Comunitario”.
Il Comune di Vasto, pur ammettendo nella lettera inviata al ministero l’esistenza di tali regole, subito dopo ha “rilasciato un’autorizzazione ai lavori nelle concessioni che non rispetta tali indicazioni normative, assegnando paradossalmente alle associazioni che gestiscono l’area, Legambiente e WWF, la sorveglianza su attività che appaiono non conformi – proseguono -. Viene da chiedersi: le associazioni competenti secondo quanto stabilito dal Comune, hanno prontamente fermato tali attività e suggerito al comune di riformulare l’autorizzazione? Stazione Ornitologica Abruzzese e Gruppo Fratino Vasto – affermano – continueranno a monitorare con i propri volontari la situazione sul campo come fanno da anni: certo stupisce che un bene così delicato e un patrimonio naturalistico di tale portata non siano diventati un laboratorio dove coniugare conservazione e fruizione”.