Si sono astenuti, nel votare la cittadinanza onoraria di Vasto a Patrick Zaki, quattro consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, Gruppo Misto, Forza Italia e Il Nuovo Faro [LEGGI]. Nel dibattito pre-voto, i consiglieri hanno argomentato la loro posizione, ribadita poi a fine seduta.
“La cittadinanza onoraria di Vasto è una cosa seria: nell’ultimo consiglio comunale, la solita maggioranza ideologizzata ha unilateralmente proposto di dare la cittadinanza onoraria di Vasto allo studente Patrick Zaki, prigioniero del regime egiziano. Questa iniziativa, presentata dalla estrema sinistra, senza nessuna condivisione, non aveva alcun valore pratico (non può infatti essere concessa la cittadinanza onoraria a un cittadino straniero) ma era solo un atto simbolico-politico-ideologico, come ammesso durante il dibattito da Marra, Lapenna e da altri esponenti della sinistra radicale – spiegano i consiglieri dei quattro gruppi -.
Abbiamo ricordato ai signori della maggioranza le decine di vittime politiche, anche italiane, imprigionate dai regimi totalitari nel mondo, e abbiamo proposto di scrivere insieme un documento più ampio, per aiutare fattivamente lo studente Zaki, devolvendo tutti i gettoni del consiglio comunale odierno al suo collegio difensivo, un documento chiaro che contenesse parole unanimi di condanna del regime egiziano e di tutti i regimi totalitari del mondo”.
Il confronto in consiglio è stato lungo e acceso, arrivando poi alla votazione del documento proposto dalla maggioranza che ha trovato anche i voti di Lega e Movimento 5 Stelle.
“La maggioranza non ha voluto trovare nessun accordo, rifiutandosi di accogliere le nostre osservazioni per arrivare a un voto unanime, ma ha solo voluto affermare con la forza dei numeri una inutile bandierina ideologica – incalzano i consiglieri dei gruppi di opposizione -. Non si è voluto in alcun modo aiutare lo studente Zaki, prigioniero di un regime, ma si è voluto solo cercare lo scontro in consiglio comunale, votando un documento inutile, vuoto, copiaincollato, persino controproducente per le sorti processuali del prigioniero, come ricordato di recente dal ministro degli Esteri italiano.
Dispiace infine che la maggioranza, anche a sostegno di un nobile caso, abbia rifiutato di donare i gettoni di presenza alla difesa del giovane studente e abbia solo provocato divisioni all’interno del Consiglio Comunale avallando col proprio comportamento, nei fatti, le tirannie che a parole condanna”.