Il weekend porterà consiglio. Forse. Tra mezze conferme, trapela la notizia che il tavolo regionale del centrodestra si riunirà tra la fine di questa settimana e i primi giorni della prossima. Si ritroveranno segretari e coordinatori dei partiti. Il tema è fondamentale: scegliere i candidati sindaci di una coalizione che fatica a trovare la quadra anche nelle grandi città, come dimostrano i rifiuti di Guido Bertolaso a Roma e Gabriele Albertini a Milano.
In autunno i comuni abruzzesi al voto saranno 72 su un totale di 305. Il più grande è Vasto. Poi Lanciano, Roseto degli Abruzzi, Francavilla al Mare e Sulmona. Tutti gli altri hanno meno di 15mila abitanti. La data è ancora da fissare, sarà tra il 15 settembre e il 15 ottobre. Ma il quadro politico è molto frastagliato.
Si va da Vasto, dove manca solo il candidato del centrodestra, a Lanciano, dove solo il centrodestra ha avviato pubblicamente un dibattito sul leader della coalizione: salgono le quotazioni di Paolo Bomba di Fratelli d’Italia. E se il partito di Giorgia Meloni dovesse spuntarla su Lanciano, è probabile che Vasto tocchi alla Lega. Con buona pace dei tre di FdI che hanno dato la loro disponibilità: in ordine di pubbliche dichiarazioni, Marco di Michele Marisi, Vincenzo Suriani e Francesco Prospero. Ma non tramonta l’ipotesi di candidato civico. Edmondo Laudazi, leader del Nuovo faro, si è fatto avanti. Inoltre, da mesi circola il nome del presidente del consorzio Vivere Vasto Marina, Piergiorgio Molino, che sarebbe disposto a scendere in campo solo con un’alleanza ampia che raggruppi forze alternative all’amministrazione di centrosinista.
La segreteria regionale del Carroccio, invece, ha indicato Alessandra Cappa, su cui gli alleati però nelle scorse settimane hanno frenato chiedendo un metodo collegiale di scelta. Prospero ha proposto le primarie, accolte con favore solo da Forza Italia atrraverso il capogruppo consiliare, Guido Giangiacomo, e dal consigliere comunale del gruppo misto, Alessandro d’Elisa. Per il resto, nessuna altra reazione alla proposta di fare come cinque anni fa, ossia far scegliere agli elettori il candidato allo scranno più importante del municipio. Nel 2016 nelle urne del centrodestra prevalse Massimo Desiati, in quelle dei seggi elettorali Francesco Menna la spuntò per soli 123 voti.
Il centrosinistra ricandida il sindaco uscente, che dice di volersi presentare con non meno di cinque liste. Stavolta dovrà vedersela con più avversari: Dina Carinci (Movimento 5 Stelle-ChiAma Vasto), Alessandra Notaro (La Buona Stagione), Angela Pennetta (L’Arcobaleno), Anna Rita Carugno (Ora rispetto per tutti gli animali), Orlando Palmer (Movimento iutistia nova). Manca il centrodestra. Quindici anni di opposizione non hanno risolto il problema principale, quello dei personalismi. Per questo il tavolo locale non ha trovato una soluzione. Di conseguenza ai vertici regionali spetta la decisione, tutt’altro che facile, visti i rischi di spaccature (come nel 2006 e nel 2011) o di unità solo di facciata (come nel 2016).