Tre problemi da affrotnare per concludere la Via verde: Punta Aderci, Punta Penna e Vasto Marina. Li individua Edmondo Laudazi, candidato sindaco a Vasto per la lista civica Il Nuovo Faro. Dopo quattro anni di rinvii e lavori a rilento, l’amministrazione provinciale ha fornito una scadenza. La pista ciclopedonale da 42 chilometri sarà aperta entro il 30 giugno.
Primo problema: il percorso interno all’area protetta. “La tratta che dal confine di Casalbordino attraversa la Riserva regionale di Punta Aderci è stata realizzata in parte sul vecchio tracciato ferroviario dismesso e in parte sulla viabilità rurale esistente, scegliendo una pavimentazione delicata, brecciata e non conglomerata per ragioni ambientali”, “utilizzata in promiscuo con le biciclette dai mezzi agricoli, dalle vetture” e “dalle attività ippiche di un esistente maneggio, risultando di consistenza fragile, di larghezza insufficiente e pericolosa”.
Seconda questione: passaggio a Punta Penna. Modificato l’iniziale progetto, che prevedeva il passaggio nella zona industriale, con quello che Laudazi definisce “miscuglio assurdo di biciclette e di camion”, ora “non risultano coperti i relativi costi della indispensabile, ulteriore variante. Persino due milioni di euro, concessi dal ministero dell’Ambiente al Comune di Vasto, non sono stati ancora assurdamente utilizzati per fare interventi a sostegno del tracciato e dormono da circa sei anni”.
Terzo problema: Vasto Marina. Sulla riviera, “insieme alle biciclette – fa notare Laudazi – passano migliaia di persone a piedi che vivono a cavallo della statale 16 e che attraversano la ciclovia per andare al prospiciente arenile passando nella Riserva naturale di Marina di Vasto”.