Il punto sarà discusso in commissione, ma la strada pare ormai tracciata: il parcheggio multipiano di via Montegrappa va verso la vendita e una probabile demolizione. Il destino di una delle storiche opere pubbliche in abbandono sembra essere appeso alle intenzioni dei privati così come accaduto per l’autoporto demolito per far posto al polo logistico Amazon.
Stamattina il consiglio comunale di San Salvo ha rinviato in una commissione urgente convocata per domani il punto all’ordine del giorno “Adozione variante di destinazione urbanistica fg. 7 p.lla 4370 – Parcheggio multipiano in via Montegrappa”. Si tratta del primo passo per vendere l’immobile cambiandone la destinazione per permettere così l’uso a scopo residenziale dell’area.
INCENDIO E ABBANDONO – Una storia travagliata quella del multipiano realizzato dall’ultima amministrazione guidata da Arnaldo Mariotti alla fine degli Anni Novanta: costò 2 miliardi di lire da fondi messi a disposizione dal governo per i Mondiali di calcio di Italia ’90. Pensato come struttura per rispondere all’esigenza di parcheggi in centro, non entrò mai pienamente in funzione. Al piano terra per qualche tempo vi fu spostata la sede della protezione civile [ant_dx]Valtrigno, ma nel 2006 un devastante incendio distrusse 12 veicoli e danneggiò pesantemente la struttura. Così, la città si è ritrovata sul groppone un edificio inutilizzato e abbandonato, ricettacolo di degrado.
Durante il primo mandato del sindaco Tiziana Magnacca, gli ingressi furono chiusi, con scarso successo, per impedire l’accesso ai malintenzionati. Nel 2013, fu indetto un concorso di idee per dargli nuova vita, ma, nonostante la proclamazione del vincitore, non se ne fece nulla.
Le ultime notizie a riguardo risalgono al 2017, quando durante un consiglio comunale si parlò di trattative già avviate con un privato per progetto di finanza per convertirlo in un polo destinato al Terziario, ma oggi lo stesso primo cittadino ha gettato la spugna: “Abbiamo provato a valorizzare il bene con i soldi del privato per lasciarlo poi alla città, ma per diverse ragioni anche questa ipotesi è fallita“.
“VENDITA UNICA STRADA” – Tramontata l’ipotesi del progetto di finanza, il Comune ha sondato l’idea di cederlo gratuitamente o a fronte di un esiguo canone di locazione ad altre istituzione come l’Inps o l’Arma dei Carabinieri, ma “l’immobile oggi resta un problema: non risponde più alle norme antisismiche, è fortemente danneggiato, 23 anni senza manutenzione si fanno sentire sulle spalle ed è molto difficile riconvertirlo”, ha detto il sindaco.
Difficile per l’ente anche recuperare le risorse per riportarlo in vita (il sindaco ha citato 4-5 milioni di euro necessari, “Per farci cosa poi? Abbiamo già locali non usati”) o abbatterlo per realizzare parcheggi a raso.
Così, “senza scelte coraggiose o resterà un luogo insalubre e inutilizzato per altri 23 anni se tutto va bene o, nelle peggiore ipotesi, ci crolla addosso. Quel quartiere ha bisogno di essere vissuto, di essere messo in sicurezza. I cittadini non devono vedere più le scene che si vedono oggi”.
Secondo l’intento del primo cittadino, le risorse recuperate saranno poi destinate all’ammodernamento delle scuole.
“È una scelta obbligata – ha concluso il primo cittadino – chi ha il coraggio di farla, la fa. Magari queste vendite andranno deserte e chi verrà dopo potrà ripensarci”.
La variante di destinazione urbanistica per agevolarne la vendita è la scelta fatta anche per l’edificio di via Toti che ospitava fino a qualche tempo fa la casa famiglia. Gli accertamenti sulla struttura hanno rivelato l’assenza di condizioni di sicurezza.
“NECESSARIO PIANO PARTICOLAREGGIATO” – Nel proprio intervento, Gennaro Luciano (consigliere d’opposizione Pd), ha sottolineato la necessità di un piano particolareggiato per vincolare la zona (di 4500 metri quadri) con spazi verdi e un’area sufficiente ai parcheggi e alle manovre degli autobus.
“In commissione e in consiglio comunale poi – hanno poi messo nero su bianco i gruppi di centrosinistra di Pd, Italia Viva e Più San Salvo – sosterremo la nostra netta contrarietà alla vendita a dei privati senza vincoli infrastrutturali e/o ambientali delle due strutture pubbliche. San Salvo non ha bisogno di ulteriori palazzi e/o condomini. San Salvo ha estrema necessità di essere ripensata in termini di sostenibilità senza tralasciare gli aspetti logistici che la città chiede. E per far questo è necessario un piano particolareggiato rispondente ai bisogni e alle necessità che il centro storico e la città richiedono”.