Scongiurare il rischio licenziamenti alla Denso di San Salvo. Con questo obiettivo il leader nazionale di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. Duecento esuberi tra il 2021 e il 2023. Li prevede, per lo stabilimento di Piana Sant’Angelo, la multinazionale giapponese che produce componenti per auto.
Le preoccupazioni degli operai scuotono il mondo politico, rimasto per troppo tempo in silenzio di fronte alle ambasce del settore automobilistico, il comparto che traina l’industria del Vastese. Il pericolo di perdere, tra Pilkington e Denso, 500 posti di lavoro “rischia di diventare l’ennesima tragedia occupazionale abruzzese”, afferma il segretario regionale di Sinistra italiana, Daniele Licheri.
Oltre al crollo delle vendite, pesa anche la crescita del mercato delle auto ecologiche, ma nello stabilimento di San Salvo “mancano certezze sulla produzione di componentistica per l’ibrido e l’elettrico”, scrive Fratoianni. “Nei territori della vallata del Trigno, del Sinello e del Sangro sono decine le piccole e medie aziende che dipendono dal futuro dei due colossi industriali Denso e Pilkington”, mentre “il polo industriale dell’automotive di San Salvo occupa, tra diretti e indotto, circa 3mila 400 lavoratrici e lavoratori”.
Il segretario di Si chiede a Giorgetti di convocare un tavolo di confronto tra azienda, sindacati e istituzioni per salvare i livelli occupazionali. Considera, inoltre, necessario incentivare gli investimenti nell’automotive del Vastese, “dove un intero comparto industriale e il suo futuro economico e sociale rischiano di essere compromessi dalla scelta delle multinazionali di anteporre le logiche del profitto di breve periodo a quelle dell’occupazione e della tutela della collettività”.