Anche AssoVasto chiede all’Arap di reinvestire i 3,7 milioni di euro della vendita dell’autoporto di San Salvo nel territorio. L’associazione degli industriali si inserisce nel dibattito che da oltre sei mesi si è sviluppato intorno alla vendita di quell’ampia porzione di terreni sui quali sorgerà il grande centro logistico di Amazon.
Il presidente dell’associazione, Alessandro Grassi, scrive a Giuseppe Savini (presidente dell’Arap) reclamando maggiore attenzione per una zona industriale interessata da diverse criticità.
“Quell’area, strategica per il territorio, ideata e finanziata con fondi pubblici ora è stata ceduta per circa 3,7 milioni di euro che hanno accresciuto le casse finanziarie dell’Arap.
Mi preme rappresentarLe che noi imprenditori del Vastese abbiamo già pagato il prezzo dell’accorpamento dei consorzi industriali: ricorderà bene che il Coasiv vantava un forte attivo di bilancio che è andato a ripianare i debiti di altre aree industriali abruzzesi con l’assordante silenzio di tanti attori coinvolti nell’operazione.
Non possiamo oggi, presentarci come area industriale competitiva ed all’avanguardia e poi avere evidenti lacune come buche nell’asfalto, illuminazione carente quando non addirittura inesistente, erba rigogliosa che se non fosse per gli imprenditori o per i Comuni stressati da noi stessi non sarebbe mai sfalciata.
Per non parlare del problema dell’approvvigionamento idrico, della doppia imposizione (Comune/Arap) sui canoni consortili e della Via Verde, tematiche su cui occorrerebbe un tavolo di concertazione constante.
Spero, anzi, Le chiedo che l’introito frutto della vendita dell’autoporto venga utilizzato totalmente per le nostre aree industriali, per migliorare i servizi che facciamo fatica ad individuare o, in estrema ratio, per ridurre i canoni che le nostre imprese annualmente subiscono.
Non vorremmo, ancora una volta, trovarci davanti all’ennesima distrazione di risorse del nostro territorio che probabilmente andranno a colmare mancanze gestionali di altre aree”.