“Lavoriamo perché tutto si concluda entro il 30 giugno”. Vincenzo Sputore, consigliere provinciale delegato alla Via verde della Costa dei trabocchi, ora è fiducioso. Sulla pista ciclopedonale lunga come tutta la riviera della provincia di Chieti si comincia a vedere l’uscita dal tunnel. Non a caso, perché proprio le gallerie hanno rappresentato il problema principale degli ultimi due anni.
“Gli interventi continuano. Non si sono fermati, le imprese avevano rallentato perché erano impegnate su altre parti del tracciato, perciò non si vedevano sul tratto vastese”, afferma l’esponente del Pd. “Abbiamo trovato un accordo che consentirà la messa in sicurezza delle gallerie, che rappresentavano un problema, ora superato con la firma di questo nuovo accordo. Quindi i lavori possono andare avanti velocemente per fare tutto ciò che resta da fare sfruttando la proroga che ci è stata concessa fino al 30 giugno per l’ultimazione di questa opera meravigliosa. A questa intesa hanno contribuito il presidente Pupillo, l’amministrazione provinciale e, in particolare, i tecnici, gli architetti Moca e Ursini e l’ingegner Faraone che hanno svolto un prezioso lavoro”.
Resta il problema della frana di Lago Dragoni, a Torino di Sangro, “che è di competenza della Regione, però anche lì stanno lavorando”, dice Sputore.
Della futura strada del turismo naturalistico abruzzese si parla ormai da quindici anni: da quando, nel 2005, passò l’ultimo treno sulla ferrovia ora dismessa. Il cantiere è aperto dal 16 dicembre 2017. Finalmente il conto alla rovescia è iniziato. Cinquantatré giorni per inaugurare la prima estate in bici sulla Costa dei trabocchi.