Tre giorni per convocare la commissione Affari generali, altrimenti ci sarà una nuova lettera per il prefetto di Chieti Armando Forgione già interpellato sulla stessa vicenda dal comitato San Salvo per un ambiente sostenibile. Ha i contorni dell’ultimatum l’ultimo intervento dei consiglieri di opposizione di centrosinistra sul tempio crematorio e sul referendum.
Dall’ultimo consiglio comunale che ha deciso di rinviare il punto sui regolamenti attuativi del referendum consultivo in commissione, non si hanno notizie in merito nonostante le pressioni dei membri dell’opposizione Marika Bolognese (Iv), Antonio Boschetti (Pd), Gennaro Luciano (Pd), Gianni Mariotti (Pd) e Fabio Travaglini (Più San Salvo).
Nelle schermaglie di ieri tra gruppi di centrodestra e comitato, le prime avevano spezzato una lancia a favore delle opposizioni che però mantengono il punto: “Abbiamo sempre avuto ruolo costruttivo e responsabile perché al netto di tutto, siamo certi e convinti che solo così si possano dare risposte concrete alla città in termini di sviluppo e crescita culturale, economica e sociale. Questo è il nostro modo di fare politica e alla luce di questo nessuna sviolinata ci farà cambiare idea. Con estrema chiarezza sosteniamo e sosterremo la battaglia che sta portando avanti il comitato ‘San Salvo per un ambiente sostenibile’ contro la realizzazione del forno crematorio nel centro abitato. Siamo a favore della cremazione, ma non accettiamo e non condividiamo affatto il luogo scelto dal centrodestra”.
“In merito al concetto espresso dal centrodestra locale sulla democrazia, sottolineiamo che la stessa è sì il ‘potere esercitato dal popolo tramite i rappresentanti liberamente eletti’, ma mettere il bavaglio ai cittadini fa parte di un Regime totalitario che di certo non appartiene ad uno stato democratico. E pertanto in uno stato democratico viene e deve essere data la possibilità ai cittadini di parlare, di renderli parte attiva di una decisione che riguarda la città. Il referendum è uno strumento di esercizio della sovranità popolare, è uno strumento di democrazia diretta che consente agli elettori di rispondere ad uno specifico quesito su un tema oggetto di discussione, come è a San Salvo la realizzazione di un forno crematorio”.
Nei giorni scorsi il prefetto di Chieti Forgione ha risposto al comitato che lo aveva interpellato sul caso-regolamenti attuativi, questi ha chiesto al primo cittadino come si sta procedendo in merito; ora, anche le opposizioni annunciano il ricorso all’ente sovracomunale in caso di mancata celere convocazione della commissione: “Torniamo a sollecitare l’amministrazione comunale a indire entro tre giorni la commissione Affari generali per discutere sul regolamento del referendum consultivo. Se così non fosse ricorreremo al prefetto affinchè intervenga in merito. Ulteriori ritardi non sono più tollerabili“.
“Se il sindaco uscente di San Salvo – concludono i consiglieri di centrosinistra – ha così piena certezza di quanto sostiene insieme alla sua maggioranza in merito al forno crematorio, dimostri di non avere paura e sottoponga la vicenda alla città”.