I gruppi consiliari di maggioranza di centrodestra, dopo un lungo silenzio, rientrano nel dibattito sulla collocazione del tempio crematorio che nelle ultime settimane ha fatto registrare la protesta con gli striscioni e la lettera al prefetto del comitato “San Salvo per un ambiente sostenibile” riguardante la mancata discussione in consiglio dei regolamenti attuativi per il referendum consultivo.
San Salvo Città Nuova, Lista Popolare, Per San Salvo in una nota si auto-intervistano sul progetto rispondendo ad alcuni dei punti sollevati dai vari comitati e dai partiti di centrosinistra presenti e non in consiglio comunale.
“È lodevole essere cittadini attivi – scrivono – avere ideali, esprimere opinioni, ma il tutto dovrebbe essere fatto nel rispetto di tutti, del vivere civile e delle regole di convivenza, dimenticati da qualcuno (solo da qualcuno per fortuna). Ricordiamo a taluni cittadini che la ‘Democrazia’ è il potere esercitato dal popolo tramite rappresentanti liberamente eletti, rappresentanti che vivono a San Salvo, che rispettano le norme e che hanno a cuore l’ambiente in cui vivono”.
[ant_dx]Le tre liste scrivono che “troppe informazioni poco veritiere sono state fornite” alcune delle quali “in modo violento da un punto di vista della democrazia, tanto sbandierata eppure così evidentemente calpestata, non dai consiglieri di opposizione che hanno sempre evidenziato la propria convinzione sulla cremazione, ma sostenendo in maniera legittima e congrua di porla in essere in altro luogo”.
“È possibile farlo altrove?
No. Ai sensi del DPR 285/1990 ART. 78 il tempio crematorio può essere realizzato solo in area cimiteriale.
Chi dice il contrario sta mentendo, sapendo di mentire oppure semplicemente ignora la legge, sebbene ignorantia legis non excusat. Bisognerebbe realizzare un nuovo cimitero, ma quanto costerebbe ai cittadini sansalvesi? E soprattutto dove lo si potrebbe realizzare? San Salvo non ha grandi estensioni di terreni per poter realizzare un altro cimitero, essendo già quello attuale ampliato nel territorio vastese, a meno che lo si voglia realizzare al posto dei pescheti o tra la Denso e la Pilkington?
Se non c’è un altrove l’alternativa è non realizzarlo e costringere, quanti in futuro ne volessero beneficiare, a rivolgersi ad uno tra gli 80 comuni italiani che già hanno un tempio in città”.
Su questo punto, in realtà, il comitato per il referendum non ha mai negato la necessità di un altro piano cimiteriale (e di un nuovo cimitero) anche in riferimento alla relazione del piano cimiteriale che evidenzia il bisogno di costruire un altro cimitero tra 10 anni.
Inoltre, a causa della ridotta superficie disponibile, da più parti (in primis dai gruppi di opposizione) sono arrivate le richieste di valutare la possibilità di realizzarlo insieme ai Comuni confinanti come Cupello e Vasto. Inoltre, proprio il primo cittadino vastese, Francesco Menna, si è in passato detto disponibile a valutare un progetto unitario.
“È inquinante?
No. Vale la pena ricordare che ci sono enti pubblici che debbono controllare, verificare il rispetto delle norme che sovrintendono alla tutela dell’aria. Si ricorda che le norme in materia ambientale sono sempre più rigide e restrittive, e se un impianto viene autorizzato vuol dire che non crea problemi all’ambiente.
Vi sono poi numerosi meccanismi volti a ridurre quasi a zero le emissioni, che addirittura sono inferiori a quelle di una caldaia di un impianto condominiale e ci sono studi che dimostrano la totale sicurezza, soprattutto degli impianti di nuova generazione, che applicano filtri di purificazione anche per le poche emissioni che vengono prodotte”.
“Ci sono ciminiere?
No. In genere ci sono canne fumarie di un metro per 20 cm di diametro.
Nel progetto non sono neppure a vista”.
“Fuoriescono fumi?
No. Può notarsi un leggero spostamento d’aria dovuto al vapore prodotto”.
“Fuoriescono odori?
No. Non si percepiscono odori di nessun genere”.
“È insicuro e si possono verificare gravi incidenti?
No. Moderni sistemi di sicurezza consentono l’attivazione di camere d’aria secondarie, per cui la possibilità che si verifichino incendi o incidenti di altro tipo connessi alla cremazione, sono ridotti praticamente a zero”.
“Verrà realizzato nel centro cittadino?
No. È adiacente al cimitero vecchio, con l’ingresso su via Circonvallazione. Molte delle costruzioni che oggi già affacciano sul cimitero neppure vedrebbero la costruzione dell’impianto”.
“È posto alle dovute distanze prescritte dalla Legge da luoghi sensibili?
Si. Il tempio non è visibile dalla scuola di via Melvin Jones. Non ci sarà nessuna sfilata di carri funebri né nei pressi della scuola, né nel centro della città, visto che l’accesso è su via Circonvallazione, strada larga che consente la viabilità di entrata e di uscita dalla città”.
“È intuibile il processo che si svolge all’interno?
Assolutamente no”.
“È paesaggisticamente compatibile?
Sì. Sarebbe la parte meno impressionante dell’intero cimitero, che invece a livello di impatto ambientale e paesaggistico è molto forte”.
“Deve essere all’interno della mura e/o recinti cimiteriali, esattamente come i loculi?
Sì. Per legge”.
“È una scelta compatibile con l’ambiente?
Sì. I loculi sono in esaurimento, come pure i terreni. I costi per realizzare e acquistare loculi sono di gran lunga superiori”.
“È una scelta culturale necessaria?
Sì. Nel 2021 è un dovere rispondere alla domanda di libertà di scelta. Oramai la domanda in Italia per la scelta della cremazione è quasi del 50%”.
“Si deve svolgere una gara pubblica per scegliere l’affidatario?
Sì. Per legge deve esserci una gara pubblica su un progetto presentato alla base del progetto di finanza. Nel nostro comune tale gara è stata fatta nel 2018. Allora non ci furono rimostranze, anzi la realizzazione di un tempio crematorio fu vista come un’ottima opportunità verso una pratica sempre più diffusa”.
“Ci guadagna qualcuno a realizzare il tempio?
Sì. Tutta la città”.
“Ci guadagna qualcuno nel fare la campagna elettorale contro questa libera scelta?
Sì. Qualcuno che pensa al proprio giardino di casa, qualcuno che pensa di ottenere una visibilità strumentalizzando addirittura i ragazzi”.
Qui il riferimento è alla serie di video realizzati da alcuni giovani sansalvesi che sollevano dubbi sulla localizzazione dell’impianto riconoscendo, invece, l’utilità del progetto.
“Questo – concludono i tre gruppi – solo per fornire le informazioni frutto di studio e di approfondimento oggettivo e soprattutto per rispetto dei tanti cittadini che vogliono avere un’informazione libera da ogni seconda e ulteriore finalità, senza dover difendere a oltranza una scelta che fino ad ora è stata sorretta dal solo fine della libertà di scelta, dei tempi che viviamo e dell’ambiente in cui viviamo. Tutto questo per dovere d’informazione perché non c’è democrazia senza libertà e la libertà senza la verità”.