“La gratitudine delle persone, i sorrisi ed il sentirsi utili in una causa così grande e importante, ripagano di tutta la fatica di due giorni no stop di servizio”. A dirlo è Marcello Rovetto, presidente del Rotary Club Lanciano, dopo il service svolto nel weekend di apertura del centro vaccinale frentano al Palamasciangelo.
“Non ho fatto granché, se non aiutare ed indirizzare quanti (1.150 LEGGI QUI, ndr) nell’ultimo weekend sono stati chiamati dalla Asl per essere vaccinati contro il Covid19 – dice Rovetto a Zonalocale – ma nella semplicità del mio ruolo, mi sono sentito utile, d’aiuto, di conforto e non è poco”.
Il service è nato dall’accordo intercorso tra il Distretto 2090, di cui è governatrice la lancianese Rossella Piccirilli, e le Asl del territorio di riferimento per garantire un supporto, medico e di volontariato proprio nelle operazioni di vaccinazione. E a Lanciano, proprio in occasione dell’apertura dell’hub vaccinale al Palamasciangelo, i soci del locale club si sono messi a disposizione per dare una mano sì alla Asl, ma soprattutto ai cittadini.
“Ho dovuto sì indirizzare le persone verso le 5 linee vaccinali predisposte ma, quello che ho voluto soprattutto fare è tranquillizzare quanti erano in attesa. – sottolinea il presidente del Rotary Club Lanciano – Attorno a questi vaccini, è innegabile dirlo, si è creato il caso ed i tanti si sono avvicinati con diffidenza e un po’ di paura. Con qualche parola incoraggiante ed un sorriso, seppur sotto la mascherina, ho cercato di metterli a loro agio e dai saluti altrettanto sorridenti una volta andati via, credo di esserci riuscito”.
Il primo weekend di somministrazione al Palamasciangelo è stato dedicato ai pazienti più fragili con cui Rovetto, ed i circa 15 soci del Rotary, hanno utilizzato ancor più sensibilità e delicatezza, visto il momento particolare. “Persone con situazioni difficili ma con una forza interiore da far invidia – racconta Rovetto – e da cui prendere spunto per migliorarsi ogni giorno e, soprattutto, non lamentarsi. Ho conosciuto tanti giovani con gravi patologie, persone che hanno perso familiari proprio a causa del Covid e malati gravi col sorriso felici di essere lì in fila, – spiega – senza fare polemiche, [mar_dx] ma ognuno in attesa del proprio turno”.
Un esperimento ben riuscito insomma, sia per quanti sono stati vaccinati ma soprattutto per chi, come Marcello Rovetto, ha prestato servizio, tornando a casa arricchito dall’esperienza.
“Percorrere ieri 25 chilometri in poco meno di 12 ore all’interno di uno spazio chiuso di 1.000 mq per accompagnare al vaccino 585 persone, ascoltando le loro storie, percependo le loro preoccupazioni, le loro ansie, ne è valsa la pena. – conclude Rovetto – Con gli amici del Rotary abbiamo trascorso due giorni pieni dentro al Palamasciangelo per dare una mano alla comunità con un service entusiasmante. Il percorso è ancora molto lungo ma continueremo ad essere presenti perché essere parte di una Comunità è soprattutto questo”.