Pasquale Marino, Vasto citta etica è una denominazione nota oramai da anni, cosa c’è dietro? Il progetto di una lista civica?
Dietro il progetto c’è la mia esperienza di 15 anni maturata all’interno di un’ azienda che nel 2004 fece la scelta di essere totalmente a impatto zero, sostenibile ed etica. Ogni dipendente era parte integrante della società a qualsiasi livello, dal più basso al più alto. Il progetto che mi onoro di coordinare vuole raccogliere tutte le esperienze artigianali, industriali, culturali, artistiche ed educative di Vasto, in un grande imbuto che alla fine generi delle linee guida per il la crescita della nostra città. In questo mondo dobbiamo imparare ad essere “ local ” dentro il circuito globalizzato; dobbiamo quindi divenire “ glocal ”, cioè promuovere il nostro essere nel mondo. Noi dobbiamo amare il nostro lavoro, la nostra terra, le nostre genti, rispettando e difendendo il territorio; parlare tra noi, motivarci, crescere con le singole esperienze senza invidie ma con la gratitudine verso chi fa meglio. Occorrono , quindi , il rispetto dell’uomo, delle aziende che ci danno il pane quotidiano e della natura che ci fa vivere. E’ una “ Visione Olivettiana ” della Comunità tutta del Vastese. ottenuta mediante un percorso formativo – coordinato dal Dott. Peretti, filosofo del lavoro, già nostro ospite in alcune manifestazioni.
Sotto questo progetto trasversale non sono celate ipotesi di liste elettorali: i vari aderenti al progetto ed io, che sarò attore nella prossima competizione autunnale, hanno delle personali identità politiche e quindi per portare avanti questa visione, potrebbero candidarsi in schieramenti diversi che salvaguardino il progetto. Il candidato sindaco che avrà più a cuore la nostra iniziativa sulla visione della comunità del Vastese, sarà sicuramente visto con maggior apprezzamento. Ricordo che il nostro è un cammino da portare avanti con decisione e con lo sguardo sul futuro dei nostri figli. Personalmente sono vicino a quelli che hanno portato avanti il nostro progetto, anche sollecitando, tramite interrogazioni la Giunta che tarda a mettere in atto il progetto, peraltro già approvato”.
Quali sono le vostre priorità per Vasto?
“Desideriamo occuparci di formazione all’accoglienza, con il sorriso; saper porre delle domande agli avventori facilita infatti il gradimento e la vendita pei nostri splendidi prodotti per i quali dobbiamo offrire i servizi a giusti prezzi; di portare Vasto nel mondo, cercando anche il turismo proveniente dal nord Europa e dai paesi freddi; di programmare un servizio navetta con l’aeroporto liberi di Pescara , di far fermare almeno una volta all’andata e una al ritorno Il Freccia rossa che oggi ferma solo a Termoli, di riportare l’imbarco per le Isole Tremiti; di ridare vita al centro storico, favorendo le con botteghe artigianali, frutto storico della nostra cultura abruzzese, dal rame ai tessuti, e passando per i ricordi del luogo e dei prodotti locali; di promuovere la mobilità sostenibile ,di fare zone a traffico limitato in gran parte del centro storico fissando ristretti orari per il carico e lo scarico delle merci; di adeguare immediatamente tutte le aree verdi ed i parchi gioco videosorvegliandoli e con giochi inclusivi: per fare ciò dobbiamo collaborare con i cittadini per avere più spazi verdi; di potenziare Punta Penna garantendo la immediata armonizzazione tra natura, persone e aziende, senza parlare di delocalizzazione che non si può fare ma armonizzando il contesto e rendendo le aziende più belle e a impatto zero; di far passare il tracciato della Via Verde davanti all’orfanatrofio Genova Rulli, che deve essere ristrutturato al più presto per farlo divenire il fulcro principale del movimento ciclistico-enogastronomico lungo il percorso”.
Come vi collocate in politica: destra, sinistra o fuori dai poli tradizionali?
“Nel movimento esistono le varie identità trasversali di cui dicevo. Personalmente sono un moderato attento alle esigenze civiche della città. Sto operando con Il Nuovo Faro di Vasto, anche se sono per il dialogo con tutte le parti in campo, in vista delle prossime elezioni amministrative. Il ‘no’ a prescindere non fa parte della mia cultura: ascolto, osservo e deduco. Il nostro sarà un accordo di programma non politico; l’etica, intesa come progetto, non ha bisogno di bandiere ma di buona volontà incondizionata e trasversale. Io sarò attore di questa nuova sfida per la crescita di Vasto nei i prossimi trent’anni”.