Otto obiettivi per Vasto. Li delinea Angelo Pollutri, uno dei fondatori de La Buona Stagione, annunciando la sua candidatura alla carica di consigliere comunale a Vasto.
Dimissioni – “Dimettendomi dopo i 26 anni trascorsi nel Consiglio comunale di Cupello, consento a un giovane di entrare nell’assise civica”, dice l’esponente del nuovo polo civico. “Ho chiuso un capitolo con una comunità che mi ha sempre sostenuto. Mi sentivo con il piede in due staffe, in difficoltà nei confronti di Alessandra Notaro e Angelo Bucciarelli e, di conseguenza, ho fatto la mia scelta buttandomi in questo progetto, La Buona Stagione. Non mi candido sindaco, ma consigliere comunale, il ruolo più impegnativo dopo il sindaco. Nella funzione di consigliere comunale, a Vasto Edmondo Laudazi e Luciano Lapenna hanno tenuto vivo il dibattito su ogni materia, ma questa passione non si è registrata negli altri consiglieri. Il dibattito politico non c’è perché non ci sono i temi, ma solo il soddisfacimento di richieste personali finalizzate alle candidature. Acqua, buche per strada, strisce pedonali sono cose scontate. Quello che manca è il colpo di reni. Sarà – e lo dico con una battuta – l’emodinamica, che non è stata realizzata, a produrre tutti i vedremo, faremo e provvederemo che continuiamo a sentire. Tutto al futuro: un’analisi dell’inesistente.
Serve, invece, una svolta strategica. Non basta solo la figura del sindaco, il resto della squadra dov’è mentre attorno a noi stanno succedendo cose importanti? Penso al corridoio che dal Tirreno porterà all’Adriatico e proseguirà fino ad arrivare ai Paesi dell’Est. Su questo esistono un dibattito nazionale ed europeo e anche un dibattito locale. Una linea di sviluppo che punta su Ortona esclude la Val di Sangro, indebolisce la Sevel e, di conseguenza, il settore dell’automotive. La linea Ortona-Civitavecchia è tutta da inventare. Invece il nostro territorio, grazie a un’intuizione di Remo Gaspari, ha la Trignina, che è solo da mettere in sicurezza e potenziare. Con le scelte che si sta profilando, però, si sposta ancora una volta la direttrice di sviluppo sull’asse Chieti-Pescara, che già avrà l’alta velocità ferroviaria di collegamento con Roma. Una politica, quella di favorire Ortona, che uccide i flussi turistici provenienti dal Tirreno. E in questo senso torna la delusione per non aver avuto il sindaco di Vasto presidente della Provincia, ruolo che dal 2019 toccava a Vasto e che le avrebbe consentito di diventare capitale politica del territorio.
A queste scelte di sviluppo si aggiunga la Zes, la zona economica speciale che, così com’è stata concepita, a macchia di leopardo, non produrrà alcun beneficio. Nata per la defiscalizzazione dei porti e lo sviluppo delle imprese, la Zes va modificata perché è stata delineata attraverso scelte dall’alto e non dal territorio, compiute da una leadership che guarda al proprio elettorato e non all’Abruzzo. Bisogna quindi elaborare una linea di sviluppo che sia coerente, reale e di respiro. Per questo insisto sul ruolo della Provincia che, a dispetto di quanto si voglia far credere, continua a ricevere finanziamenti. Alessandra Notaro si candida a sindaco per essere anche presidente della Provincia, nella consapevolezza che con Mario Pupillo (sindaco di Lanciano e attuale presidente dell’amministrazione provinciale, n.d.r.) per il Sangro si sono aperte tante opportunità. Ho scelto di sostenere Alessandra Notaro non per questione di rancori, come si è voluto far credere, ma per la delusione nei confronti di un’amministrazione, quella di Vasto, che non ha sostenuto energicamente il ricambio generazionale: è stato un progetto fallito”.
La Buona Stagione – “I promotori più stretti – racconta Pollutri – siamo stati io, Angelo Bucciarelli, Maria Amato, Gino Masciulli, Corrado Sabatini e Alessandra Notaro. Siamo partiti dalla ‘staggione’, che nel dialetto vastese è il nome con cui si definisce l’estate e quindi il periodo del grano e delle vacanze. Nel nome non abbiamo voluto inserire Vasto, perché è un progetto che parte dalla città e si espande al territorio in cui Vasto deve avere il ruolo di capitale del comprensorio. Alessandra Notaro è capace di fare sintesi, trasmette entusiasmo e viene da vent’anni in cui ha svolto la funzione di giudice di pace, quindi sa come difendere il tribunale di Vasto. Oltre a essere una sognatrice, è figlia di un sindaco che ha immaginato e realizzato: solo Nicola Notaro poteva immaginare un Piano regolatore per quattro comuni”.
Le proposte di Angelo Pollutri – 1) Snellire il collegamento Vasto-Vasto Marina. Avvicinare la città alta alla marina si può, ad esempio attraverso un tapis roulant che attraversi gli orti del costone orientale. E non è un problema di risorse.
2) Grande attenzione alla scuola significa non solo messa in sicurezza, ma finalmente un polo scolastico. La pandemia ha portato all’isolamento settoriale degli alunni, che va superato con un progetto di aggregazione.
3) Al di là della sua riqualificazione, il terminal bus deve diventare una stazione su gomma nel centro della città per favorire progetti di accoglienza turistica attraverso collegamenti con Bologna e Milano.
4) Riqualificare l’ospedale San Pio da Pietrelcina ed esprimere una volontà definitiva per la costruzione del nuovo ospedale.
5) Mettere l’agricoltura al centro di uno sviluppo armonioso del territorio, perché la cura dei campi consente il drenaggio del terreno, necessario per difendere il territorio dal dissesto idrogeologico. L’agricoltura deve unirsi alla pesca. Vasto non ha un prodotto qualificato dal marchio di denominazione comunale, per il quale sarebbe sufficiente una delibera del Consiglio comunale. Si potrebbe fare per il pomodoro vastese, usato per il brodetto e per le altre specialità culinarie, attraverso una sinergia tra agricoltori e ristoratori, unita alla valorizzazione del pescato locale.
6) Riqualificazione, salvaguardia e rilancio del Cotir, in sinergia con l’Istituto agrario di Scerni e con il Civeta, in modo da fertilizzare il terreno attraverso il compost. Inoltre, con il completamento della diga di Chiauci, si potrà rilanciare il sistema dell’orticoltura.
7) Ridare lustro alla Via Nicolaiana, che è il percorso di San Nicola e arriva fino alla Russia. Invece, per l’attuale amministrazione comunale, consiste solo nell’andare a presenziare alla processione di Bari.
8) Mettere in collegamento la comunità attraverso la fibra ottica per dare a tutti pari dignità di comunicazione e favorire la produttività agricola.
Inoltre, non pensiamo a un istituto tecnico superiore per il turismo?
Municipio – Secondo Pollutri, “va rimodulata la macchina amministrativa, che però deve avere una direzione indigena, deve essere diretta cioè da un vastese nato e cresciuto in questa città.
Oggi e domani – “Francesco Menna ha prodotto divisioni istituzionali per difendere non l’interesse dei vastesi, ma quello di rappresentanti politici di altri territori, facendo perdere alla città una montagna di soldi. L’effervescenza creata dalla campagna elettorale del 2016 è svanita fin dalla composizione della Giunta. Oggi nella comunicazione dell’amministrazione viaggia solo l’immagine di Menna, priva di simboli e della stessa parola ‘sindaco’. Nella situazione politica attuale, io tifo per l’unità del centrodestra, perché è necessaria al dibattito democratico in città. Altrimenti andiamo incontro a una situazione analoga a quella di alcuni paesi da cento abitanti, dove nessuno si vuole candidare sindaco e, alla fine, si trova un solo candidato sperando che raggiunga la metà più uno dei voti. Quando, a fine giornata, l’eletto pronuncia la frase ‘sono stanco’, vuol dire che deve stare a casa. Gli stanchi sono gli operai, i pescatori, i minatori. Se a essere stanco è il politico, allora deve cambiare mestiere. Alessandra Notaro mi ha convinto perché, alla proposta di candidarsi alla carica di sindaco, non mi ha mai detto ‘ci devo pensare’. Certo, in città di problemi ce ne sono, ma non li risolvi se sei stanco”.