“No al forno in città”, è il messaggio su numerosi striscioni affissi durante la notte a San Salvo. Il riferimento è al progetto del tempio crematorio che l’amministrazione comunale intende realizzare in project financing con la Edilvers srl accanto al cimitero sulla circonvallazione e sul quale il clima si fa sempre più caldo.
Nell’ultimo consiglio comunale, la maggioranza di centrodestra ha deciso di rimandare in commissione la discussione dei regolamenti attuativi del referendum consultivo, punto presentato dalle opposizioni anche in risposta alle sollecitazioni di uno dei gruppi nati per chiedere una diversa collocazione dell’impianto. Gli attivisti di quest’ultimo comitato intendono usare il referendum per consultare la cittadinanza sul luogo individuato, distante solo 200 metri dal centro abitato.
La maggioranza guidata dal sindaco Tiziana Magnacca ha motivato la non-decisione con il bisogno di approfondire il tema, la medesima necessità che i comitati chiedono sul progetto del tempio (inserito all’interno del nuovo piano cimiteriale). Il rinvio del punto ha provocato dure reazioni e le opposizioni hanno chiesto l’immediata convocazione della commissione.
[ant_dx]Ora, a rendere ancora più evidente il dissenso – tra l’altro in due giorni di festa in onore di San Vitale – sono apparsi gli striscioni posizionati in via Melvin Jones, via Grasceta, corso Garibaldi, via Fontana vecchia, corso Umberto, via Ripalta, via Caravaggio, villa comunale, monumento agli Alpini, e sul parcheggio abbandonato di via Montegrappa. Alcuni di questi sono stati già rimossi.
Un manifestazione di disaccordo e un’ulteriore richiesta di ascolto che ricorda la vicenda a San Demetrio Ne’ Vestini (L’Aquila) dove, nel 2017, la cittadinanza protestò, vincendo, contro un progetto simile ricorrendo anche agli striscioni in paese.
Dopo l’organizzazione, nelle settimane scorse, di una petizione on line, di incontri on line con attivisti di altre località e di una serie di video di giovani sansalvesi che chiedono un ripensamento sul progetto, quella delle lenzuola è una nuova azione pacifica contro il luogo scelto per l’impianto, ma sicuramente non sarà l’ultima.