Nei giorni scorsi sono stati effettuati lavori con mezzi meccanici in una spiaggia formalmente protetta in Abruzzo; stavolta è toccata a quella del Sito di Interesse Comunitario “Marina di Vasto” a sud del torrente Buonanotte, facente parte del comune di San Salvo.
Anche questa volta, dopo quanto accaduto a fine marzo (LEGGI) nella porzione del SIC ricadente nel comune di Vasto, è stata palesemente violata la Delibera di Giunta Regionale 494/2017 che ha varato le misure di conservazione per le rare specie e gli habitat presenti nel sito.
In particolare, la delibera vieta di svolgere lavori di cosiddetta “pulizia” con i mezzi meccanici. Bisogna procedere a mano e con l’ausilio, al massimo, di un piccolo mezzo meccanico gommato che però deve muoversi sulla battigia.
Quindi le norme consentono tranquillamente di coniugare decoro delle spiagge, raccolta dei rifiuti e vita animale e vegetale.
In questo caso addirittura vi è stato il livellamento dell’arenile con l’incisione pure del piede della duna nella porzione in cui vivono le piante annue (Silene colorata e altre), fondamentali per la dinamica della duna stessa e per la sua conservazione. Così si ferma la sua naturale evoluzione e, quindi, i processi ecologici e geomorfologici propri di tali ambienti. Queste piante sono le prime a fermare la sabbia trasportata dal vento e consentono alla duna di conquistare spazio in avanti.
Il tutto senza neanche considerare, a parte le aree di potenziale nidificazione del Fratino, il gran numero di specie di invertebrati che utilizza questa area di transizione.
Nella lettera della Stazione Ornitologica Abruzzese (Soa) indirizzata agli enti di competenza abruzzesi si legge anche: “Stiamo iniziando a perdere il conto degli esposti fatti in poche settimane. Sulle spiagge non vediamo controlli di alcun genere. Ci chiediamo se, a parte molte chiacchiere, gli enti vogliano o meno concretamente attuare le direttive comunitarie e le leggi del paese che obbligano alla tutela della biodiversità”.