Possibile, il movimento politico fondato dall’ex parlamentare Giuseppe Civati, si è ricostituito in Abruzzo. Il portavoce regionale è Andrea Benedetti, di Vasto. Il ritorno in campo del soggetto politico di sinistra coincide con l’anno delle elezioni amministrative in 72 Comuni abruzzesi, solo cinque dei quali al di sopra dei 15mila abitanti: Vasto, Lanciano, Francavilla al Mare, Sulmona e Roseto degli Abruzzi.
Andrea Benedetti, quali saranno le linee guida della sua segreteria?
“Non si tratta di una segreteria, il portavoce ha esclusivamente il compito di coordinare l’attività del Comitato e di svolgere le funzioni di collegamento con l’organizzazione nazionale. Le decisioni politiche sono prese dall’assemblea degli iscritti/e secondo le linee guida di indirizzo nazionale.
Intendo quindi coinvolgere tutte le persone tesserate nelle attività promuovendo una partecipazione attiva nell’elaborazione di contenuti, nelle scelte, nell’organizzazione e nella partecipazione ad iniziative, rendendo il Comitato capillare all’interno della regione attraverso la collaborazione di ognuna e ognuno, declinando in ogni contesto e territorio i temi che portiamo avanti, come il clima e l’ambiente, la scuola, i diritti civili, la parità di genere e la lotta alla disuguaglianze”.
Possibile presenterà una lista alle elezioni comunali di Vasto? E lei sarà candidato?
“Sto considerando l’eventualità di una mia candidatura, ma per adesso non è stata presa nessuna decisione certa nel merito.
Ciò che serve a Vasto è una lista che porti avanti un’agenda progressista, femminista, ecologista, europeista, che abbia alla sua base una visione per il futuro della città e che sia direzionata in maniera chiara e radicale, priva di tentennamenti, che porti Vasto a seguire un percorso di rinnovamento culturale e sociale mosso unicamente dall’opinione pubblica. Possibile, in ogni caso, sosterrà chi si dimostrerà concretamente propositivo sui temi che abbiamo a cuore, temi che non possono mancare in uno schieramento progressista, ma non esclude di partecipare attivamente”.
Nel panorama già molto frazionato del centrosinistra perché gli elettori dovrebbero dare fiducia a Possibile?
“Perché il centrosinistra di governo si è spesso dimostrato inadeguato, distante dal Paese reale se non a suon di slogan, vecchio nel pensiero prima ancora che nei componenti stessi della classe dirigente. Vogliamo portare una voce diversa, più giovane, e non solo per la giovanissima età media dei nostri iscritti, ma per i contenuti che ci contraddistinguono.
Il centrosinistra è notevolmente frazionato, ma ciò che interessa davvero le cittadine e i cittadini non è l’unità della sinistra fine a se stessa, ma i contenuti. Da soli non si va da nessuna parte, ma occorre che vi sia una base di valori comuni e condivisi su cui costruire un dialogo.
Con Possibile riportiamo nel dibattito pubblico temi che altri, anche nel centrosinistra, hanno invece accantonato o non hanno mai voluto affrontare. Lo hanno fatto perché ritengono che siano secondari, o forse che siano in qualche modo scomodi, mentre invece sono temi che riguardano moltissime persone e interessano anche altre che non sono direttamente coinvolte ma le ritengono battaglie di tutti e tutte: per esempio la legalizzazione della cannabis, la piena cittadinanza per le persone trans*, la laicità, i diritti, il fine vita. E anche altre questioni, di cui invece molti si fanno spesso portavoci, come il femminismo, l’attenzione per il clima e la prigionia di Patrick Zaki li abbiamo sempre praticati, non solo a parole, ma anche nei fatti, a tutti i livelli”.
Quali sono le vostre priorità programmatiche per il prossimo quinquennio amministrativo?
“Le idee che abbiamo per Vasto sono numerose e toccano più aree tematiche, tra queste ne illustro sinteticamente alcune che riteniamo innovative.
Il nuovo polo bibliotecario della città è un importante passo avanti, ma non basta. Per promuovere studio e lettura vanno individuate aree urbane, quali ad esempio i parchi pubblici, i luoghi di rilevanza culturale, artistica e paesaggistica, in cui sia possibile dar vita a progetti di istruzione diffusa, permettendo alla comunità educante di interfacciarsi in maniera capillare con l’ambiente cittadino e di stringere patti di comunità virtuosi con il territorio.
Vanno realizzate nuove aree verdi nel territorio cittadino, coinvolgendo i naturalisti nell’iter di individuazione delle aree più adatte e degli interventi da effettuare, nell’ottica di creare una rete ecologica cittadina che risponda al bisogno di spazi intermedi tra ambiente urbano e naturale.
Vasto deve avere cura delle nuove generazioni e lottare contro i fenomeni di emarginazione, contro la paura e l’odio, deve pertanto lavorare in sinergia con associazioni di persone LGBTQI+ ed esperti sulla scia di quanto fatto in molte altre città italiane, per raggiungere una piena intersezionalità, mettendo in campo, assieme a questi, tutte le azioni necessarie a contrastare lo stigma e i pregiudizi verso le persone LGBTQI+ e educando tutta la comunità al rispetto e all’inclusione.
Stiamo lavorando con cura al programma da oltre un anno e sarò felice di presentarlo, se Possibile parteciperà alle elezioni amministrative, nella sua interezza”.