Di cosa parliamo – Il centrodestra di Vasto è a un bivio e sembra non sapere quale strada prendere per arrivare alle elezioni comunali del prossimo autunno. Quattro mesi di stallo sulla scelta del candidato sindaco nascondono molte ambizioni personali e una certa difficoltà a trovare la quadra.
VASTO – Etelwardo Sigismondi, segretario regionale di Fratelli d’Italia. Da tempo circola il suo nome tra i possibili candidati alla carica di sindaco di Vasto. Davide D’Alessandro, consigliere comunale della Lega, lo ha fatto apertamente due volte. La sua candidatura è in campo?
“La risposta è sempre la stessa, nel senso che le persone non possono fare tutto e, soprattutto, io in questo momento sto svolgendo un ruolo molto importante in Regione insieme al presidente Marsilio. Penso che il mio ruolo possa essere utile anche alla città di Vasto, visto e considerato che io ritengo si debba fare un discorso corale, quindi penso che il centrodestra abbia altre figure per ricoprire questo ruolo. Ci sono diverse figure che amministrerebbero la città di Vasto per farla risvegliare dal torpore degli ultimi 15 anni e soprattutto negli ultimi cinque. Nel centrodestra c’è l’imbarazzo della scelta, nel centrosinistra no”.
È vero che lei non vuole fare il candidato sindaco perché punta al Parlamento?
“Questa è una leggenda metropolitana di chi non conosce la politica. Le elezioni ci saranno tra due anni, non si sa quale sarà la legge elettorale, proporzionale o maggioritaria, e ci auguriamo vengano reintrodotte le preferenze. Parlare di candidature al Parlamento oggi è da persone che azzardano commenti senza conoscere la situazione”.
Stando alle dichiarazioni di esponenti del centrodestra vastese, la decisione sul candidato sindaco si è spostata dal tavolo locale a quello regionale. Entro quando arriverà la scelta?
“Con gli altri coordinatori regionali ci vediamo costantemente, anche per altri aspetti. Questa del tavolo regionale è un’altra leggenda. Il centrodestra predilige sempre delle soluzioni locali. In questi giorni la politica non è ferma, si stanno svolgendo gli incontri dei coordinatori e quelli all’interno dei vari partiti. Questo periodo è servito per chiarire situazioni ed esplorare scenari e posizioni. Certo è che, se a livello locale non dovesse delinearsi una proposta unitaria, allora la questione si sposterebbe al livello regionale”.
Vorrebbe che il candidato sindaco di Vasto fosse di Fratelli d’Italia, oppure andrebbe bene un candidato di qualsiasi forza politica?
“Ovviamente, con un pizzico di campanilismo, mi farebbe piacere se a Vasto ci dovessere essere un candidato di Fratelli d’Italia, ma siamo un partito con grande senso di responsabilità. Se è vero che vogliamo essere la futura classe dirigente di questa città, dobbiamo comprendere che una classe dirigente non bada a piantare bandierine, ma costruisce le migliori prospettive per Vasto. Il futuro candidato sindaco deve essere capace, competente e in grado di ridare una prospettiva alla città. In FdI ci sono persone tutte in grado di fare il primo cittadino. Sarei un pizzico più contento se il candidato fosse del mio partito, ma nel centrodestra ci sono tante persone preparate”.