Sei sindaci dell’Alto Vastese alzano la voce contro il depotenziamento del distretto sanitario di Castiglione Messer Marino. Nei giorni scorsi, l’assise civica del Comune che ha la struttura sanitaria nel proprio territorio si è riunita per discutere il tema. Al termine del consiglio comunale è stato sottoscritto un documento indirizzato ad Asl Lanciano Vasto Chieti, prefetto, presidente della Regione e all’assessore regionale alla Sanità firmato oltre che da Felice Magnacca, sindaco di Castiglione, anche dai colleghi di Schiavi d’Abruzzo, Fraine, Castelguidone, Torrebruna e Celenza sul Trigno.
Il primo cittadino aveva invitato il direttore generale dell’azienda sanitaria, Thomas Schael, ma non ha ottenuto risposta: “Avrei preferito affrontare nel consiglio nel quale siete stati invitati alla partecipazione anche telefonica e/o collegamento da remoto a propria scelta. Mio malgrado, devo constatare che la mancanza di risposta alla nota di invito, seguita dall’assenza di partecipazione nei modi offerti, costituisce una mancanza di rispetto nell’auspicabile leale collaborazione istituzionale con il sottoscritto e con i sindaci intervenuti, ai quali è attribuito dalla legge l’Autorità Sanitaria Locale in rappresentanza del territorio”.
Nella lettera si ripercorre la serie di carenze che il distretto accusa a partire dal recente dimezzamento del servizio emergenza-urgenza 118 che già si è tradotto in ritardi d’intervento (45 minuti per l’arrivo di un’ambulanza per soccorrere un codice rosso per il quale è stato poi richiesto l’elisoccorso). “L’assenza del medico a bordo, costituisce un grave pericolo per la vita delle persone della comunità castiglionese e del territorio dell’Alto Vastese, già penalizzata dal depotenziamento delle trutture ospedaliere limitrofe, e aggravata dalla precaria viabiltà, che rende difficoltoso il trasferimento del paziente nel punto ospedaliero più vicino. Invito come più volte sollevato, a riflettere sulla gravità della scelta di far rimanere come più volte accaduto, scoperta la postazione 118 con personale medico, con responsabilità enormi in capo alle autorità sanitarie. Su tale punto, ancora una volta mi oppongo sulle scelte poste in essere a discapito della popolazione residente, e declino la mia responsabilità da conseguenze gravi per la salute della persona, riconducibili all’assenza di cure mediche immediate a salvaguardia della vita umana”, scrive Magnacca.
La riduzione delle ore da 24 a 12 è però solo la punta di un iceberg fatto di tagli graduali, mancanze, richieste inascoltate e medici specialisti collocati a riposo e non rimpiazzati nonostante gli utenti del territorio “vantino gli stessi diritti alla salute (sanciti nella Costituzione Italiana) dei residenti nelle grandi città e sulla costa”. Magnacca così fa l’elenco delle prestazioni sospese da ripristinare urgentemente:– diabetologo: frequenza minima mensile di una presenza;
– urologo: presenza indispensabile data la presenza considerevole di over 65 anni;
– cardiologo: frequenza minima settimanale di una presenza;
– fisioterapista: frequenza minima settimanale di due presenze. Nel Dsb vi sono attrezzature e macchinari oggi inutilizzate;
– ortopedico: frequenza minima settimanale di una presenza. Prestazioni fino a qualche tempo fa erogate e ad oggi del tutto assenti;
– dermatologo: frequenza minima mensile di una presenza. Prestazioni fino a qualche tempo fa erogate e ad oggi del tutto assenti;
– ginecologo: frequenza minima mensile di due presenze. Prestazioni fino a qualche tempo fa erogate e ad oggi del tutto assenti;
Inoltre, le seguenti prestazioni sanitarie sono del tutto assenti “a differenza di altri distretti nei quali sono regolarmente effettuate:
– endocrinologia;
– reumatologia;
– micro-chirurgia;
– scelta e revoca del medico e del pediatra;
– esenzioni per reddito e per patologia.
NODO VACCINAZIONI – Nella vicenda del distretto sanitario castiglionese non manca poi il tema dei vaccini anti Covid-19. La struttura è stata designata dalla Asl come sede spoke (punto vaccinale minore) per la campagna di immunizzazione, ma a esclusione di alcune giornate ad hoc (una delle quali organizzata a causa dell’istituzione della zona rossa in paese) non ci sono tempi certi sulla sua attivazione. “Vi sono ancora aver 80 di Castiglione che devono ricevere la prima dose e ad oggi non ancora contattati dalla Asl. Considerato che il distretto sanitario di base di Castiglione è inserito formalmente tra le sedi Spoke di vaccinazione, non comprendo come mai ancora oggi, gli utenti vengono contattati dalla Asl o anche con prenotazione online, per effettuare il vaccino a Vasto e/o altre sedi vaccinali, costringendo la popolazione a spostarsi e fare almeno 100 km quando vi è un punto vaccinale all’interno del territorio comunale. Per questo chiedo
– i restanti aver 80 inseriti negli elenchi Asl, ossia prenotati sulla piattaforma, quando verranno chiamati alla vaccinazione al Dsb di Castigione?
– le persone fragili, regolarmente prenotate sulla piattaforma, quando verranno chiamate a vaccino al Dsb di Castiglione?
– gli over 70 potranno vaccinarsi nel Dsb di Castiglione?
– come mai sui Comuni della costa, sono stati organizzati diverse sedi vaccinali e nell’entroterra non si ritiene opportuno e necessario rendere operativo il Dsb individuato nella deliberazione del direttore generale n. 356 del 02.04.2021?”.
“Considerate le problematiche sopra citate, le quali non possono ancora attendere e rimanere senza un riscontro immediato e concreto, rinnovo il mio invito ad un confronto aperto e proficuo in merito a quanto rappresentato”, si chiude così la lettera dei sindaci sul piede di guerra.