Oltre mille bauli neri in piazza del Popolo a Roma. Sono quelli che portano in giro per l’Italia le attrezzure per gli spettacoli ma che da un anno, di fatto, tranne poche eccezioni, sono chiusi nei magazzini. Davanti a ogni baule ieri pomeriggio c’erano i lavoratori e le lavoratrici del mondo dello spettacolo. Maglietta e maschera nera, con le giuste distanze di sicurezza, hanno scelto di tornare in piazza, dopo l’appuntamento dello scorso ottobre a Milano [LEGGI] per tornare a chiedere al governo di non essere un mondo invisibile.
A Bauli in piazza c’erano partecipanti di tutte le componenti del mondo dello spettacolo: attori, cantanti, creativi, scenografi, fonici, facchini, tecnici. Tutte le anime riunite insieme per ricordare che “questa è la battaglia di tutti”. era presente una nutrita rappresentanza dell’ARS Abruzzo, l’Associazione Regionale Service. E con l’organizzazione, portando alcuni dei bauli utilizzati per la manifestazione, ha partecipato anche la società Blackout, dei fratelli Lombardi di Vasto. “Dalla manifestazione di Milano qualcosa, anche se poco, è cambiato”, racconta Gaetano Lombardi, ieri a Roma insieme a tanti suoi colleghi. “Il ministro Franceschini ha aperto un tavolo di confronto, ma le questioni sono ancora lontane dall’essere risolte”.
[ads_dx]I quattro punti. Il mondo degli eventi e dello spettacolo chiede di affrontare quattro punti: immediata istituzione di un fondo da erogare in soluzioni mensili a tutte le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo ed eventi, sia discontinui che partite Iva, che coprano il periodo gennaio-dicembre 2021, per garantire una soglia minima di continuità di reddito; immediato sostegno economico per le imprese della filiera basato sul fatturato annuo legato a spettacolo ed eventi; immediata calendarizzazione di un tavolo interministeriale che, su parametri prestabiliti, imposti i modelli graduali di ripartenza del settore, per dare una visione prospettica e agibilità imprenditoriale; immediata calendarizzazione di un tavolo interministeriale che affronti la riforma del settore con particolare riferimento alla previdenza e all’assistenza delle lavoratrici e dei lavoratori.
Le difficoltà del settore. “Servono misure di sostegno sia per le imprese che per i lavoratori”, sottolinea Lombardi, ricordando che “questo non è un lavoro fatto da ragazzini, come spesso erroneamente si tende a pensare. Ci sono padri di famiglia, 40enni, 50enni, che sono piegati da un anno senza lavorare e avendo ricevuto solo un minimo ristoro l’anno scorso. Le aziende, che continuano a sostenere costi fissi, spesso anticipando anche la cassa integrazione per i loro dipendenti, non riescono più andare avanti”. La scorsa estate qualcosa è stato fatto “ma tre mesi, per chi ha lavorato, non sono certo sufficienti a sostenere un anno intero. Chiediamo per questo una programmazione, per tornare a vedere un minimo di luce”. Il settore degli eventi “è stato il primo a bloccarsi l’anno scorso. Oggi vediamo altri settori riaperti, ma crediamo che sia più semplice garantire distanziamento e rispetto delle norme in teatri, nei club, piuttosto che in altre situazioni. Noi siamo pronti a fare la nostra parte”.
La battaglia di tutti. In piazza c’erano anche tanti artisti. “Questo non deve stupire, del resto sono lavoratori dello spettacolo anche loro, anche loro sono colpiti da questa situazione che viviamo. Gli artisti non erano lì per dare il loro sostegno ma per manifestare insieme a noi. Ed è stato bello vedere a Roma tutti i settori rappresentati, dal mondo dei concerti a quello dei congressi, da quello dei teatri a chi organizza eventi sportivi. C’è bisogno di unione d’intenti per far valere i nostri diritti”.
“Governo ora ci vedi?“. È la scritta comparsa sullo striscione comparso a fine manifestazione, dopo che tutti i partecipanti hanno manifestato con tanto “rumore” perchè l’attenzione su questo settore non venga meno. “Proviamo ad avere un po’ di ottimismo per il futuro. Per l’estate, in molti si stanno organizzando, credo sarà un po’ come quella passata. Però è importante sapere cosa succederà dopo i mesi estivi, quando non si potrà più stare all’aperto”. Da Roma si riparte, con i quattro punti per sostenere un settore importante per l’economia e, soprattutto, per la cultura.