“Un numero di esuberi che questo territorio non potrà di sicuro sopportare”. Così le segreterie di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, Ugl Chimici e le Rsu della Pilkington descrivono il rischio che la fabbrica che produce vetri per auto corre se non saranno messe in campo manovre correttive così come emerso nell’incontro di ieri pomeriggio [LEGGI].
L’azienda ha illustrato i piani di miglioramento di breve-medio periodo riguardanti gli impianti per la produzione di modelli innovativi a elevato valore aggiunto che dovranno sanare le difficoltà accusate dagli investimenti per 40 milioni previsti dal piano industriale varato nel 2018.
“I rappresentanti aziendali – scrivono i sindacati – hanno rimarcato ancora una volta le difficoltà che attraversa il gruppo, prettamente legate alla perenne crisi dei mercati e alla fase pandemica, che hanno determinato nello scorso mese di novembre il progetto di trasformazione che, a livello mondiale, coinvolgerà tutto il gruppo. Queste azioni potrebbero provocare, nel prossimo triennio, un numero di esuberi che questo territorio non potrà di sicuro sopportare”.
“Tra le priorità aziendali c’è l’utilizzo efficiente degli ammortizzatori sociali e del ridimensionamento degli organici delle strutture che coinvolgerà tutte le aree dello stabilimento. Abbiamo sottolineato ancora una volta che questi processi devono essere implementati evitando azioni traumatiche e nello stesso tempo abbiamo chiesto un ulteriore sforzo all’azienda affinché l’utilizzo della Cigo sia la più equa possibile, sapendo già da ora che ci saranno delle professionalità non fungibili tra esse che non potranno essere interscambiate. Ci è stato inoltre comunicato che nel secondo trimestre dell’anno in corso sarà ancora utilizzata la Cigo Covid e che nel mese di luglio, dopo aver verificato eventuali altri periodi di ammortizzatori che il governo potrebbe prevedere, dovrà essere rivisto l’accordo del 2019 sulla Cigs che a oggi non risponde più alle esigenze aziendali”.
“Dopo numerose pressioni fatte dalle organizzazioni sindacali e dalla Rsu, l’azienda ha finalmente attivato il fondo Nuove competenze che darà una prima risposta a tanti lavoratori sia sotto il tema della formazione che sotto quello del salario. Chiediamo di nuovo ai vertici aziendali di attivare, pur sapendo dei costi elevati dello stesso, i contratti di espansione poiché questi potrebbero essere una prima risposta al concetto di condivisione dei percorsi che non sfocino in azioni traumatiche. Inoltre, sollecitiamo i rappresentanti aziendali sull’investimento del forno float SS2 e sul futuro rifacimento dello stesso perché i lavoratori di San Salvo se lo meritano“.