Il primo progetto esecutivo risale al 1977. Dopo 44 anni la diga di Chiauci non è ancora finita. Ora, però, può raddoppiare la portata d’acqua, che salirà da quattro a otto milioni di metri cubi in vista dell’estate per evitare che case, fabbriche e campagne rimangano frequentemente a secco.
Per arrivare al livello massimo, pari a 14 milioni di metri cubi, sarà necessario “un ultimo intervento a Pescolanciano, già finanziato tramite il Masterplan Molise”, spiega l’ingegner Tommaso Valerio, direttore tecnico del Consorzio di bonifica Sud che partecipa alla conferenza nella sede dell’ente insieme al vicepresidente della Regione Abruzzo, Emanuele Imprudente, ai consiglieri regionali leghisti Manuele Marcovecchio, Sabrina Bocchino e Fabrizio Montepara. “La diga – spiega è stata completata nel 2011”, ma l’invaso è sempre stato riempito solo parzialmente perché sono subentrate “problematiche: lo scarico non funzionava bene, erano state riscontrate delle perdite, la lesione della guaina impermeabile. Problemi che sono stati affrontati dai governi regionali, sia quelli precedenti sia quello attuale”. Ora la disponibilità d’acqua raddoppia e sarà utile a far fronte all’annosa carenza estiva: “Nel febbraio 2021 è stata posta l’ultima pietra dell’intervento necessario a chiedere l’aumento dell’invaso: ora si può arrivare fino a 8 milioni di metri cubi, a quota 750 metri”.
“Il raddoppio – commenta Imprudente – è un risultato dovuto, ma al tempo stesso eccezionale. Cominciamo a dare il segnale che non tutte le opere pubbliche sono incomplete”. Alla capienza accresciuta si aggiunge “uno studio ingegneristico delle perdite pressioni e ammodernamento delle reti, che ci consente di portare il dato medio di copertura a 20-21 ore giornaliere”.
“Questo è un momento di esaltazione”, dice Marcovecchio, secondo cui il raddoppio “è un risultato strategico per la competitività del nostro territorio”. Per L’aumento della portata della diga era “atteso da tantissimo tempo, ma purtroppo le varie vicissitudini burocratiche alle quali siamo tristemente abituati fanno sì che le cose vengano procrastinate, però col lavoro e con l’impegno alla fine si riesce a raggiungere il risultato”, dice Sabrina Bocchino.
Montepara si rivolge agli agricoltori: “Saremo in grado di dare una quantità eccezionale d’acqua per i prodotti”.