Di cosa parliamo – Il centrodestra di Vasto è a un bivio e sembra non sapere quale strada prendere per arrivare alle elezioni comunali del prossimo autunno. Quattro mesi di stallo sulla scelta del candidato sindaco nascondono molte ambizioni personali e una certa difficoltà a trovare la quadra. Il capogruppo consiliare di Forza Italia, Guido Giangiacomo, dice che l’unica soluzione possibile è puntare su una personalità della società civile.
VASTO – Un candidato sindaco fuori dai partiti. Una personalità estranea alle logiche di partito. A chiederlo non è il rappresentante di una lista civica, ma Guido Giangiacomo, capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale a Vasto. Si surriscalda il clima interno al centrodestra di Vasto, alle prese con la scelta del candidato sindaco. Molti pretendenti, finora nessuna decisione. Anzi, emergono giorno per giorno le divisioni.
“Credo – afferma Giangiacomo – che il centrodestra non stia facendo una bella figura e non tanto per le esternazioni dei singoli candidati che si autoprongono”, perché “è giusto che ognuno si senta, se si ritiene capace, un possibile candidato sindaco. Sta facendo una brutta figura perché, per ora, le candidature, anziché essere proposte sul tavolo regionale, vengono messe sulla stampa ogni volta che c’è qualcuno che si autopropone”.
Giangiacomo non è d’accordo sull’iniziativa del Carroccio, che sostiene la consigliera comunale Alessandra Cappa. “Ricordo a Davide D’Alessandro che lui, cinque anni fa, ebbe a dire che mai avrebbe messo la sua firma vicino a quella della Cappa. Tutti possono rispensarci, quindi credo che tutti possano, a questo punto, avere la legittima aspirazione a candidarsi; ma questo non riguarda me, in quanto io da tempo non ho dato la mia disponibilità né al mio partito, né all’intera coalizione”.
“Non ho dato la mia disponibilità perché ritengo che, in questo momento, ci sia troppa divisione e, soprattutto, che imporre un candidato come vuol fare la Lega porterebbe alla sconfitta come già avvenuto altre volte, visto che nella maggior parte dei casi il centrodestra ha perso perché qualcuno imponeva un candidato sul tavolo regionale. I candidati imposti non vincono, per cui la Lega può continuare quanto vuole a sbraitare; se non viene ritenuta condivisa, la candidatura farà la stessa fine delle altre volte”.
Candidato fuori dai partiti – La soluzione, secondo Giangiacomo, va trovata fuori dai partiti: “Se il centrodestra vuole vincere, tutti i candidati di bandiera devono fare un passo indietro e cercare una sintesi su un candidato nuovo, giovane se possibile, ma soprattutto un professionista, una persona che possa essere spesa come una figura nuova e portare una ventata di novità in una coalizione che ogni volta si arrampica su guerre interne, faide, autocandidature o candidature di partito. Spero che il tavolo regionale decida presto; ogni giorno che passa mina il centrodestra e mina anche la mia stima nel centrodestra, perché nessuno sposa una posizione a vita e io tantomeno. In questo momento – conclude Giangiacomo – credo che Forza Italia e l’intero centrodestra non stiano facendo quello che devono fare”.