Per il recupero dell’ex asilo Carlo Della Penna “servono almeno 3 milioni di euro, secondo quanto calcolato dagli esperti. Non siamo più negli anni ’80, quando le amministrazioni comunali avevano disponibilità di queste risorse. Oggi l’unica strada è quella di partecipare ai bandi. Noi lo stiamo facendo e siamo sulla buona strada”. Il recupero della struttura di via Madonna dell’Asilo era tra i punti che Francesco Menna aveva indicato tra i più importanti nella sua campagna elettorale che lo ha portato, nel 2016, a diventare sindaco.
Abbiamo chiesto al primo cittadino a che punto sono i progetti per il recupero della storica struttura nel cuore della città che oggi versa in uno stato di abbandono [LEGGI E GUARDA IL VIDEO]. “Il Carlo Della Penna, solo a febbraio 2017, dopo una lunga diatriba con la Regione, è stato accatastato tra le proprietà del Comune. I tecnici hanno redatto uno studio di fattibilità che ci permette di partecipare ai bandi. Successivamente abbiamo dato incarico per la verifica sismica in tutte le scuole di Vasto, compreso il Carlo Della Penna. Dall’analisi è emerso che non è necessario procedere alla demolizione e successiva ricostruzione ma la struttura può essere ristrutturata perchè dal punto di vista sismico è a posto”.
[ads_dx]La strada percorsa, fino a oggi senza riuscire a chiudere la partita, è quella della partecipazione ai bandi di finanziamento. “Abbiamo partecipato ad un primo bando nazionale Inail – spiega Menna -. Fummo anche convocati a Roma perchè il progetto era di interesse. Poi la Corte Costituzionale dichiarò illegittimo quel bando e quindi fu ritirato”. C’è stata poi la partecipazione ad un bando regionale, che però riguardava la costruzione di scuole secondarie. Ma l’ex asilo Della Penna, per intenzione del suo donatore, ha la vocazione educativa per l’infanzia. Lo ricordò lo stesso Menna nel 2017 [LEGGI].
Si arriva così allo scorso anno, con l’ormai famigerato bando del Ministero dell’Interno che, sui 5 milioni di euro richiesti dal Comune di Vasto, ne prevedeva 2,6 per l’ex asilo. La richiesta di finanziamento non è stata accolta, generando un vivace scontro politico in città. “Siamo stati esclusi, insieme ad altri Comuni, perchè non avevamo il rendiconto approvato. Con circolare del 23 febbraio il Ministero dell’Interno ha riammesso questi Comuni con un nuovo bando che sta per essere emanato, mettendo a disposizione 450 milioni di euro per i Comuni inizialmente esclusi”, spiega Menna che poi chiama un funzionario ministeriale per avere conferma di questo nuovo bando che “sarà pubblicato entro l’estate“. Ci sono poi “un bando dedicato ad asili nido e scuole dell’infanzia e uno per la rigenerazione delle aree degradate urbane a cui stiamo partecipando”.
Ma, ad oggi, le diverse partecipazioni a bandi non hanno portato al risultato sperato e atteso dai vastesi. E la struttura resta lì, ferma, in lenta decadenza e presa di mira dai vandali. “L’impegno di accatastare la struttura e avere un progetto preliminare è stato mantenuto – conclude Menna -. Siamo andati oltre, con l’indagine sismica, che fanno pochi Comuni. Con questi atti credo che abbiamo dimostrato le nostre buone intenzioni. Il lavoro fatto in questi mesi ci permette di arrivare in maniera preparata e seria a questi bandi. Dobbiamo solo avere la pazienza di aspettare le graduatorie“.
Tra le questioni sollevate, in un quadro generale di degrado, c’è la sparizione del busto di Don Carlo Della Penna. “Quando sono stato eletto sindaco questa situazione mi era già stata segnalata”, dice Menna. Due anni fa, Carlo Centorami, che oggi ha rilanciato il suo appello, aveva scritto una lettera pubblica chiedendone notizie. “Mi auguro che le indagini successive agli esposti ci consentano di riappropriarci dei beni che ci sono stati illecitamente sottratti. Recentemente i carabinieri del nucleo beni artistici ci hanno riconsegnato dei beni facenti parte del patrimonio d’Avalos. Non ho dubbi che la indagini delle forze dell’ordine possano portare a recuperare anche il busto”.