“A Don Carlo i bimbi di Vasto“. Era la scritta posta sul piedistallo che sorreggeva il busto di Carlo Della Penna che accoglieva chi entrava nell’asilo da lui donato alla sua città di origine. L’emigrante vastese in Argentina non dimenticò mai le sue radici e seppe essere molto generoso con i suoi concittadini nel corso della sua vita. Oggi, di quella scritta, restano solo frammenti di marmo sparsi a terra, in un luogo segnato dalla devastazione.
L’ex asilo Carlo Della Penna, realizzato anni ’50, oggi è una struttura chiusa o, meglio, dovrebbe esserlo, sul cui futuro si interrogano in tanti. Dopo decenni al servizio del mondo dell’educazione – ospitando l’asilo, poi la sede dell’Università D’Annunzio, le classi del 1° Circolo e poi gli uffici scolastici – dal 2009 è definitivamente fuori servizio. Negli anni tante proposte, proteste, idee, convegni, promesse. Ma, ad oggi, è ancora tutto fermo.
[ads_dx]Nel 2017, ponendo fine ad una lunga vicenda, l’ex asilo è stato acquisito nel patrimonio cittadino. Sembrava potessere essere il decisivo slancio per il suo recupero ma la strada appare lunga. È nato un Comitato per la sua salvaguardia [LEGGI] che, dal 2014, si batte perchè questo torni ad essere il luogo di tutti i vastesi. Dalla sua chiusura, nel 2009, dopo il terremoto dell’Aquila, la struttura è preda dei vandali.
Nel 2012, dopo una segnalazione e l’intervento delle forze dell’ordine, avevamo documentato la distruzione all’interno [LEGGI – GUARDA IL VIDEO]. Una situazione che ha continuato ad aggravarsi nel corso degli anni. Oggi la ringhiera che delimita l’ingresso laterale è stata divelta, nell’erba alta i segni di numerosi passaggi recenti. Nella parte posteriore della struttura, non visibile da via Madonna dell’Asilo, c’è una porta aperta da cui chiunque può entrare. Dentro, oltre a uno scenario di devastazione e abbandono, i segni di presenze anche recenti, con residui di cibo e bevande.
Siamo entrati nella struttura, per documentare, a oggi, qual è lo stato dell’ex Asilo Della Penna, una ferita aperta nel cuore della città. E poi abbiamo incontrato Michele Celenza, referente del Comitato cittadino, e Carlo Centorami, pronipote di Don Carlo.
A cura di Giuseppe Ritucci e Michele D’Annunzio – Immagini e montaggio di Nicola Cinquina
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