Resteranno chiusi i cancelli della Esplodenti Sabino a Casalbordino. Il tribunale del Riesame di Chieti ha infatti respinto la richiesta di dissequestro dell’impianto industriale dove lo scorso 21 dicembre sono morti tre operai, Nicola Colameo, Paolo Pepe e Carlo Spinelli.
Dopo il sequestro dell’intera area dello stabilimento, per procedere alle indagini da parte della Procura di Vasto, con l’iscrizione nel registro degli indagati titolari e funzionari dell’azienda, era arrivata anche la sospensione della licenza. A marzo c’è stato un altro sequestro, per reati ambientali.
Gli avvocati che rappresentano la Esplodenti Sabino avevano presentato istanza di dissequestro, così da poter riavviare, almeno in parte l’attività lavorativa. Lo scorso 16 marzo i dipendenti si erano riuniti davanti al tribunale di Vasto per chiedere di poter tornare al lavoro [LEGGI].
Il tribunale del Riesame di Chieti ha bocciato il dissequestro spiegando tra le cose che “l’impianto industriale risulta essere pienamente funzionante, con conseguente concretizzazione del rischio di reiterazione delle condotte delittuose in questione”.